“Turismo allo stremo, serve cambiare governance"

“Turismo allo stremo, serve cambiare governance"

Secondi i dati di Federalberghi, in audizione in commissione Affari Costituzionali della Camera, le città d'arte sono le più colpite dagli effetti della pandemia, con un calo di presenze che supera l'80%. 

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17 marzo 2021

Il 2020 è stato un anno duro per il turismo e si è chiuso con una perdita di 236 milioni di presenze e un calo medio del 54%. In particolare, le città d'arte, come ad esempio Venezia, hanno superato anche l'80% di turisti in meno rispetto agli anni precedenti. I dati sono stati diffusi dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, durante un'audizione in commissione Affari costituzionali alla Camera sul Dl Ministeri. “Il 2021 si è aperto all'insegna di un ulteriore peggioramento – ha sottolineato Bocca – e nei mesi di gennaio e febbraio le presenze del settore turistico-ricettive sono diminuite dell'81%”.

La decisione di istituire un Ministero con portafoglio "ad hoc" per il turismo è stata molto apprezzata dall'intero settore, “speriamo che sia un primo passo – ha continuato Bocca – che conduca, in tempi brevi, alla revisione del modello di governance, inserendo il turismo tra gli argomenti su cui possono legiferare tanto lo Stato quanto le Regioni. Il nostro obiettivo è evitare che ogni regione sia di fatto titolare del potere di veto su ogni tentativo di coordinamento in materia turistica". Per il presidente degli albergatori, il nuovo Ministero dovrà operare in maniera trasversale su tutte le politiche e non solo su quelle del turismo. Inoltre i suoi obiettivi principali dovranno essere: la valorizzazione delle imprese e dei lavoratori del settore e l'incremento dei flussi turistici, per aiutare il comparto a ripartire. 

Un'altra richiesta del presidente Bocca è stata la revisione dell’organizzazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, distinguendo, anche all’interno del Recovery Plan, le iniziative che riguardano il turismo da quelle che riguardano la cultura.

L'intervento si è concluso con un altro tema molto importante che risulta ancora in stand by: il provvedimento per creare una banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi. La proposta è rimasta bloccata per due anni, in attesa della norma primaria, aggiornata con l'ultima legge di Bilancio. Ora si rischia di dover ricominciare daccapo. Le Regioni, infatti, hanno chiesto di rivedere l'intero contenuto del provvedimento. “Il codice è essenziale per frenare le attività abusive – ha concluso Bocca – e per questo chiediamo di accelerare sulla banca dati”.

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