Federalberghi: “Occorrono nuovi interventi per le strutture ricettive”

Federalberghi: “Occorrono nuovi interventi per le strutture ricettive”

Per il presidente Bocca "la situazione è destinata ad aggravarsi nelle prossime settimane". “Gli indennizzi adottati nei giorni scorsi sono apprezzabili ma non sono sufficienti". "Dare indicazioni agli hotel delle zone rosse e arancioni".

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4 novembre 2020

“Le strutture ricettive italiane versano in condizioni sempre più gravi e la situazione è purtroppo destinata ad aggravarsi nelle prossime settimane, per effetto delle misure di contenimento che hanno ridotto al lumicino la vita sociale”. Con queste parole il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che divide l’Italia in tre zone, riducendo quasi a zero la possibilità di viaggiare e, conseguentemente, di soggiornare in albergo.

“Gli indennizzi adottati nei giorni scorsi - prosegue Bocca - sono apprezzabili ma non sono sufficienti. In attesa della manovra di bilancio, che confidiamo contenga un intervento di più ampio respiro, chiediamo che il contributo a fondo perduto previsto dal decreto ristori - che oggi è rapportato al solo mese di aprile - venga potenziato, elevando il parametro di calcolo ed il tetto per azienda - e venga riferito ad un periodo più ampio, che tenga conto dei danni subiti durante tutta la pandemia”. 

Il Centro Studi di Federalberghi stima che da gennaio a ottobre il sistema ricettivo italiano abbia registrato un calo delle presenze di circa il 60% e la situazione è inevitabilmente destinata a peggiorare. Basti considerare che durante il lockdown primaverile l’Istat aveva rilevato un calo del 91% delle presenze negli esercizi ricettivi: erano state 81 milioni nel trimestre marzo-maggio 2019, mentre quest’anno sono crollate a 7,3 milioni.

Federalberghi: "Necessario dare indicazioni agli hotel delle zone rosse e arancioni"

 

"Gli albergatori chiedono di sapere con urgenza se e come possono fornire i pasti quotidiani ai propri ospiti, dalla prima colazione al pranzo alla cena." Con queste parole il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta il provvedimento che prevede la possibilità di somministrare pasti solo per gli hotel delle cosiddette zone gialle, mentre nulla dice per le strutture ricettive delle zone arancioni e nelle zone rosse. Il limite, in vigore da domani, è addirittura più stringente di quanto previsto a marzo e aprile durante il lockdown totale.

Bocca ricorda che, "in seguito alle restrizioni di vario genere (viaggi vietati o sconsigliati, eventi annullati, riunioni solo a distanza, etc.), le strutture ricettive sono frequentate pressoché esclusivamente da persone che sono costrette a soggiornare fuori casa. Per non parlare del rischio che rimangano a digiuno anche le persone in isolamento presso i cosiddetti Covid-hotel". E va diretto al cuore del problema: "forse qualcuno pensa che noi domani dovremmo dire a tutte queste persone di arrangiarsi. Di invitare chi trascorre settimane fuori casa a sfamarsi mangiando il panino seduto su una panchina al parco. Forse qualcuno vuole che gli alberghi chiudano. Ma se è così, è bene che lo dica chiaramente e se ne assuma le responsabilità."

Il presidente di Federalberghi conclude sottolineando che "in questi mesi difficili, le nostre aziende si sono comportate con grande senso di responsabilità, sopportando pazientemente le avversità e rispondendo prontamente alle richieste di collaborazione provenienti dalla comunità. Riteniamo di non meritare il trattamento che stiamo ricevendo in queste ore. Riteniamo di avere diritto a risposte chiare, tempestive e ragionevoli."

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