Federalberghi: "Misure urgenti per il turismo"

Federalberghi: "Misure urgenti per il turismo"

Secondo i dati dell'Osservatorio Turistico-Alberghiero della Federazione, nei primi sei mesi dell'anno si sono persi tre milioni di pernottamenti e un miliardo di euro. Il presidente Bocca: "Il Dpef deve affrontare il problema dell'Iva degli alberghi".

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24 giugno 2003
“Occorrono misure urgenti per il turismo, la prima ‘industria’ italiana, altrimenti il 2003 rischia di diventare un annus horribilis per il settore, che ha fatturato 72 miliardi di Euro nel 2002 (il 7% del Pil) e dà lavoro ad oltre 2 milioni di persone”

Federalberghi chiede interventi urgenti per il turismo

 

“Occorrono misure urgenti per il turismo, la prima industria italiana, altrimenti il 2003 rischia di diventare un annus horribilis per il settore, che ha fatturato 72 miliardi di Euro nel 2002 (il 7% del Pil) e dà lavoro ad oltre 2 milioni di persone”.

È questo il drastico commento di Bernabò Bocca, presidente della Federalberghi-Confturismo, alla lettura dei dati pre-consuntivi dei primi 6 mesi dell’anno in corso. I dati emergono nell’ambito del progetto CHECK TURISMO 2003 varato dalla Federazione per tenere sotto stretto controllo l’andamento del mercato turistico. I risultati sono il frutto di un’indagine svolta dall’Osservatorio Turistico-Alberghiero della Federazione su un campione di 700 alberghi ubicati sull’intero territorio nazionale e rappresentativi delle oltre 33 mila aziende esistenti nel Paese.

“Stiamo perdendo consistenti quote di clienti stranieri, ma anche quote di clienti italiani –ha affermato Bocca - senza riuscire ad invertire questa situazione. L’estate, infatti, climaticamente è cominciata con largo anticipo. Gli alberghi hanno mantenuto sostanzialmente i prezzi fermi ai livelli dell’anno scorso. Eppure, nonostante l’affollamento dei fine settimana che si registrano sulle spiagge e sulle autostrade, manca il turista che pernotta. “D’altro canto – ha proseguito Bocca - i dati previsionali presentati un mese fa, davano conto di una simile tendenza, ma ci auguravamo che a partire dal mese di giugno la situazione volgesse al bello. Invece così non è stato. E addirittura le previsioni di un aumento di italiani in vacanza a giugno, per lo meno nelle località italiane, è stato smentito dai fatti”.

Secondo il presidente di Federalberghi, gli italiani stanno sfruttando l’apprezzamento dell’Euro per andare in vacanza all’estero, ma nel complesso, al momento, il numero di italiani che si muovono per turismo rimane inferiore a quello dell’anno scorso, prediligendo il pendolarismo o il last-minute. “Prova inconfutabile – ha sottolineato Bocca - sono i contratti di assunzione in alberghi e ristoranti, calati del 12% rispetto al 2002, che risentono del calo di ospiti”.

“A questo punto – ha concluso il presidente della Federalberghi-Confturismo- quanto ventilato giorni fa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per il rilancio dei consumi anche turistici delle famiglie italiane, deve diventare realtà ed il DPEF deve affrontare seriamente il problema dell’Iva degli alberghi. Non possiamo più competere al confronto con la Spagna che sconta una tassazione del 7% o con la Francia che ne sconta una al 5,5%, rispetto al nostro 10%. Solo una misura governativa coraggiosa potrà far respirare le 33 mila imprese che in Italia fanno il turismo e ridarà slancio agli investimenti nel settore”.

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