Federauto e Unrae: "No a nuove tasse per il settore"

Federauto e Unrae: "No a nuove tasse per il settore"

Audizione in Commissione Finanza della Camera per Valente (Unrae) e Pavan Bernacchi (Federauto). Il mercato automobilistico italiano esprime un potenziale di 650mila auto all'anno rispetto a quelle che potrebbero essere assorbite. Da ogni automobile lo Stato ricava 4mila euro di tasse: da un mercato ridotto il danno per l'erario è di quasi 3 miliardi.

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24 giugno 2014

 

La pressione fiscale su famiglia e imprese è la prima causa del calo drammatico delle vendite delle auto in Italia. Lo ha spiegato il direttore generale di Unrae-Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, Romano Valente, durante un'audizione in Commissione Finanze alla Camera nell'ambito dell'esame della proposta di riforma della disciplina delle tasse automobilistiche a prima firma Daniele Capezzone (FI). Per rilanciare il mercato, Unrae propone l'eliminazione dell'Imposta provinciale di trascrizione (Ipt) su  veicoli nuovi, in linea della proposta, e del superbollo. Tra le altre misure si chiede che l'acquisto delle auto aziendali sia deducibile per almeno il 40%. Valente ha poi analizzato il crescente fenomeno del car sharing: con la crisi "sta emergendo un nuovo fenomeno quello del 'car sharing' della condivisione della vettura, un fenomeno ancora in piena evoluzione, se pensiamo che sono tre al momento i maggiori player nelle citta' piu' grandi come Milano, Roma e Firenze, ma non sembra avere il potenziale per diventare realmente sostitutivo della capacita' di generare aggiuntivita' nel mercato dell'automobile. Il 'car sharing registra ora un parco di 2.500 vetture, con una platea di 200mila iscritti". Il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, nella sua audizione davanti alla Commissione Finanze,  ha sottolineato che "il mercato automobilistico italiano esprime un potenziale di 650mila auto all'anno rispetto a quelle che potrebbero essere assorbite. Da ogni automobile lo Stato ricava 4mila euro di tasse quindi il danno per l'erario di un mercato ridotto è di quasi 3 miliardi di euro". "Il parco circolante attualmente nel nostro Paese è di circa 35 milioni di veicoli. Di queste, 14 milioni sono comprese nella classe euro 0 ed euro 2, quindi meno sicure e più inquinanti - ha spiegato ancora Pavan Bernacchi - specificando che la vetustà media dei veicoli è di 10 anni. La federazione dei concessionari ha proposto, per rilanciare il mercato privato, di abbandonare la strada delle rottamazioni per introdurre un'iva agevolata per le vetture nuove e un incentivo di 1.000-2000 euro per le auto ecologiche. Per le aziende, invece, si potrebbe introdurre un credito o detrazione d'imposta su tre anni in cui il vantaggio maggiore si registri nel primo anno". Queste misure, calcola Federauto, potrebbe portare a 250.00 immatricolazioni in più all'anno per i privati e 100.000 per le aziende, con maggiori entrate per l'erario di un miliardo di euro. Secondo Federauto, infine, occorre introdurre misure per far emergere l'evasione fiscale in materia di lavori di
manutenzioni e riparazioni. Per raggiungere lo scopo si potrebbe introdurre una detrazione fiscale per le riparazioni. In merito alla proposta di legge in esame, Pavan Bernacchi, si è detto favorevole alla rimodulazione delle tasse sui veicoli disincentivando la vendita di quelli più inquinanti grazie al principio secondo cui chi inquina paga. Bene per Federauto la soppressione del super bollo, ma non a scapito di un innalzamento del bollo per tutti altri automobilisti".
 
 

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