Federauto: "sulla crisi dell'auto il governo ascolti anche noi"

Federauto: "sulla crisi dell'auto il governo ascolti anche noi"

Il presidente Pavan Bernacchi: "La crisi dell'auto non porta soltanto il nome Fiat. Componentisti, riparatori e concessionari costituiscono in termini occupazionali l'85 per cento del comparto".

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24 settembre 2012

La crisi dell'auto non porta soltanto il nome Fiat. Componentisti, riparatori e concessionari costituiscono in termini occupazionali l'85% del comparto. La Federazione italiana concessionari auto è tornata ad insistere sulla diversità di comportamento tenuto da Palazzo Chigi sul dossier-automotive. Il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi ha ribadito: "Ricordiamo al Governo che 4 mesi fa ci assicurò una seconda convocazione caduta poi nel dimenticatoio, che i concessionari di autoveicoli, con la vendita e l'assistenza, rappresentano la trincea della crisi. Le nostre sono tutte aziende italiane, anche quelle che commercializzano prodotti esteri, che danno occupazione e pagano milioni di euro di tasse nazionali e locali. Noi siamo tutte Pmi che nonpossono compensare con vendita all'estero le perdite consuntivate in Italia". I dati Federauto fotografano più che a sufficienza lo stato della cose: i concessionari fatturano circa il 6% del Prodotto interno lordo e occupano 178.000 addetti. Con i costruttori di tutte le marche questi numeri raddoppiano: 11,4% del Pil e circa 400.000 addetti. Se si aggiunge l'indotto diretto e allargato si arriva a 1.200.000 addetti. Se si pensa alla contribuzione al gettito fiscale nazionale, gli autoveicoli versano nelle casse dello Stato il 16,6%. Pavan Bernacchi è anche intervenuto sulle analisi correnti: "Si parla continuamente di produzione ma nessuno pensa ai consumi. E infatti c'è sovrapproduzione anche perché languono i consumi. E la sovrapproduzione porta a cassa integrazione permanente o a chiusura degli stabilimenti. Voglio evidenziare che il mondo degli autoveicoli italiani soffre almeno il doppio della media europea grazie ai disincentivi introdotti dal governo Monti, che ha rincarato ogni prodotto e servizio che riguarda il nostro comparto". Bisogna rilanciare i consumi e Federauto assicura di avere "una serie di iniziative, molte a costo zero, da presentare al Governo".

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