Federmoda chiede una data unica per i saldi

Federmoda chiede una data unica per i saldi

La proposta è stata ribadita dal presidente nazionale, Renato Borghi, in occasione del convegno promosso da Confcommercio Friuli Venezia Giulia su "La moda cerca nuovi spazi-quali prospettive?".

DateFormat

29 novembre 2010

Date uniche di avvio dei saldi su tutto il territorio nazionale: 6 gennaio per quelli invernali, primo sabato di luglio per quelli estivi. La proposta di Federmoda Italia-Confcommercio è stata ribadita a Palmanova dal presidente nazionale di categoria, Renato Borghi, in occasione del convegno promosso da Confcommercio Friuli Venezia Gilulia su "La moda cerca nuovi spazi-quali prospettive?". "Abbiamo scritto a tutti i governatori - spiega Borghi - e una decina di loro ci ha già dato risposta affermativa. Attendiamo che anche la Regione Friuli Venezia Giulia ci dia riscontro positivo". Quali le motivazioni della proposta? Borghi insiste sui concetti di "mettere la aziende in pari condizioni di concorrenza", "evitare trasmigrazioni tra province limitrofe" e infine, ma non ultimo, "dare ai consumatori un'offerta uniforme su tutto il territorio".
Da parte di Federmoda-Confcommercio Fvg, con il presidente Mario Ulian, e di Confcommercio Udine, con il vicepresidente Cristiano Perosa, c'è piena condivisione di un'iniziativa "che avrebbe anche il vantaggio del lancio pubblicitario a livello nazionale" e il conseguente auspicio che "la Regione colga il senso di questa proposta". Una Regione, aggiunge il presidente regionale di Confcommercio Franco Rigutti, "con la quale si è instaurato un ottimo dialogo dopo i recenti fruttuosi incontri con i due nuovi assessori dei settori che rappresentiamo, Angela Brandi e Federica Seganti".
Nel corso del convegno è emersa un'analisi realista sulla crisi che ha colpito anche abbigliamento, calzature, profumeria e pelletteria. "Una crisi - sottolinea il presidente Borghi - i cui effetti sono più intensi a causa di una pressione fiscale eccessiva e di un difficile accesso al credito. La ritardata approvazione di una seria riforma fiscale è perniciosa per il Paese". Da parte di Ulian è arrivata quindi la richiesta di mantenere e rafforzare il fondo di rotazione di commercio, turismo e servizi, mentre Rigutti ha rinnovato le richieste già depositate sul tavolo dei due assessori, dal nodo dell'accesso al credito al sostegno dei Centri di assistenza tecnica e dei Confidi.
Interventi necessari "perché il Fvg sta soffrendo molto", ha quindi evidenziato il presidente della Società per gli studi di settore (Sose) Giampietro Brunello: "negli ultimi anni la flessione delle quantità di vendita è stata superiore a quella dei ricavi, e in Regione la tendenza è risultata essere più pesante rispetto a quella del resto del Paese". Un riferimento che fa il paio con l'allarme lanciato da Borghi: "le aziende, anche in Fvg, ricorrono sempre più di frequente alle vendite in promozione: un male necessario per cercare di porre rimedio al calo delle vendite". "Gli studi sul nostro settore - ha infine annunciato il responsabile area manifatturiera e commercio della Sose, Fabio Zaccaria - saranno eseguiti su base regionale: si tratta della seconda area, dopo le costruzioni, a registrare questo approccio. Una notizia positiva, dunque, che pone finalmente i giusti confini a gruppi territoriali di aziende e no, come in passato, a parametri tarati su scala nazionale".

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca