Federpreziosi: "così si è fatto del male a tutti"

Federpreziosi: "così si è fatto del male a tutti"

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1 ottobre 2013

Tra gli associati di Federpreziosi sono forti la preoccupazione e lo sconcerto per un provvedimento, l'aumento Iva Dal 21 al 22%, che sembrava essere scongiurato con un decreto approntato dal Governo e poi sfumato  a causa della crisi apertasi con le dimissioni dei ministri del Pdl. Il presidente di Federpreziosi–Confcommercio, Giuseppe Aquilino,  sottolinea come  "l'aumento dell'Iva non è accettabile. Come sistema Confcommercio lo abbiamo più volte ribadito documentando con dati e studi le istanze presentate in sede governativa. La nostra è stata una voce sempre chiara e forte che metteva in guardia da ciò che si preannunciava, in tutta evidenza, come  una vera e propria sciagura: un provvedimento che inciderà in maniera ancora più pesante su consumi già in arretramento, che colpirà soprattutto le classi più deboli e che equivale, non solo a parer mio, a soffocare i presupposti della ripresa". "Questo provvedimento - prosegueAquilino - non farà altro che contribuire ad un'ulteriore contrazione dei consumi. Si può ben immaginare quanto potrà incidere una siffatta misura nei confronti del settore orafo gioielliero già in forte contrazione, con punte che sfiorano per alcuni prodotti anche il  -20%. E' del tutto evidente che sarà gioco forza per il nostro comparto – come del resto per le altre categorie del commercio – assorbire la percentuale di aumento e non farla ricadere sul consumatore, rendendo comunque  drammatica la situazione e annullando per molti le prospettive di sopravvivenza".  "L'auspicio - conclude il presidente di Federpreziosi - è quello di potersi confrontare con una classe politica più responsabile nei confronti del  Paese, dei cittadini tutti e della piccola e media impresa che sta ‘sudando le sette proverbiali camicie' per non dover chiudere i battenti".

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