Federpreziosi dice sì all'innovazione digitale anche per gli orafi

Federpreziosi dice sì all'innovazione digitale anche per gli orafi

La Federazione ha organizzato nell'ambito di VicenzaOro September una due giorni di incontri dedicati al mondo del digitale. Aquilino: "indispensabile voltare pagina se non si vuole essere travolti dallo tsunami del cambiamento in atto".

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28 settembre 2017

Due giorni di incontri dedicati al mondo del digitale, una realtà consolidata che molti hanno già affrontato e che coinvolge tutti, operatori e consumatori.  Otto "conversazioni" dal titolo "Digital Innovation: la sfida", suddivise nelle giornate di domenica 24 e lunedì 25 Settembre scorso a VicenzaOro September, hanno letteralmente catalizzato l'attenzione del pubblico. L'originale format, nato dall'esperienza già fatta nel gennaio 2017 con gli incontri "Gioielleria da 1.4 a 4.0 una rivoluzione possibile e necessaria" – organizzati in collaborazione tra Federpreziosi Confcommercio e IEG-Italian Exhibition Group – ha permesso a esperti e operatori, non solo del comparto orafo, di condividere informazioni ed esperienze  con l'obiettivo di definire orientamenti per una strategia efficace ai fini di sviluppare il business in misura e maniera adeguate alle dimensioni delle singole aziende, di conoscere la tecnologia a disposizione, nonché le modalità e i supporti per una corretta valutazione: tutte le innovazioni utili ad affrontare la digitalizzazione.  "Partiamo dal presupposto che le nostre gioiellerie si stanno aggiornando, stanno cavalcando il cambiamento-  ha sottolineato il direttore di Federpreziosi Confcommercio, Steven Tranquilli in apertura dei lavori - e stanno sviluppando tutte le azioni possibili per affrontare i cambiamenti del mercato con maggiore competenza. Per questo abbiamo voluto confrontarci, novità assoluta, con realtà diverse da quelle del mondo orafo e spaziare in esperienze maturate da altre aziende, come quelle del fashion, con le quali da sempre riscontriamo parecchie affinità". "Per il settore orafo - ha continuato - siamo di fronte a una bassa digitalizzazione (pari a poco più del 50% se parliamo di siti web ) ma siamo certi di poter alzare significativamente la percentuale con un lavoro sinergico fra le associazioni della categoria e con gli operatori.  Non dimentichiamo che Federpreziosi fa parte di un sistema articolato, dove tutte le esperienze possono essere messe intorno a un tavolo e queste esperienze condivise possono essere utili a ogni singolo operatore: soprattutto a quelli del retail che vogliono cercare di adeguarsi alle regole di un mercato oggi poco attratto dai preziosi e che, tuttavia, con una comunicazione più mirata ed incisiva, potremo nuovamente sensibilizzare nei confronti del valore non solo intrinseco ma anche emozionale del prodotto che vendiamo". Concetti questi ribaditi da Massimo Torti, segretario generale Federazione Moda Italia Confcommercio, che ha confermato la sempre maggiore attenzione da parte del fashion, un settore in cui il web ha creato un vero e proprio tsunami: il numero delle imprese del settore è passato dalle 141.212 unità nel 2011 alle 124.172 nel 2016 con un saldo natalità/mortalità pari al -2%.  Questo ha spinto molti operatori a accelerare i tempi e ad utilizzare la rete senza saperlo fare, mentre altri hanno saputo sfruttare in maniera ponderata, per vendere di più e meglio, il canale di internet e quello della globalizzazione in generale. "Il nostro obiettivo - ha sottolineato  - è quello di cercare di essere utili ai negozi multibrand che sono ancora ancorati a principi e relazioni più fisiche che virtuali. Le abitudini e le attitudini degli acquirenti sono cambiate profondamente al punto tale che non è più possibile stare solo nel negozio fisico, ma è indispensabile guardare a internet come un'opportunità".Le indicazioni di quali siano gli strumenti e le modalità che, utilizzando il supporto delle strutture e dei servizi di Confcommercio Imprese per l'Italia, ogni azienda può avere a disposizione per valutare e "personalizzare" l'adeguamento del proprio business sono state fornite in dettaglio da Giuseppe Venturiello e Fabio Fulvio – rispettivamente presidente Giovani Imprenditori Confcommercio Salerno e responsabile Settore Politiche per lo Sviluppo Confcommercio – e da Gianluca Pellegrinelli, consulente eBay Italia e Confcommercio. "Confcommercio - ha rimarcato Fabio Fulvio  - è fra coloro che credono nella sopravvivenza del negozio fisico purché si evolva profondamente e al fenomeno internet nel retail ha dedicato un volume della Collana Le Bussole, le guide operative d'impresa riservate agli associati di cui si prevede un'edizione specifica per il settore dei preziosi. «Il negozio nell'era di Internet» offre ai negozianti spunti per inserirsi intelligentemente nei veloci mutamenti in atto senza esserne travolti, anche imparando ad utilizzare le nuove tecnologie e le loro regole ma, soprattutto, sfruttando e potenziando alcune caratteristiche distintive che nessun player online potrà mai copiare, perché un negozio è lì, sulla strada, gestito da persone in carne ed ossa che vivono nella stessa comunità, sullo stesso territorio del cliente". Parlando dal punto di vista della giovane classe imprenditoriale, Giuseppe Venturiello ha sintetizzato in pochi concetti chiave quelle che devono essere le caratteristiche di chi vuole fare impresa ai giorni nostri. Occorre certo il coraggio, ma anche la conoscenza degli strumenti che oggi sono necessari perché "non si vende sul cellulare ma il cellulare serve per catturare il cliente", così come la competenza e la creatività che si possono acquisire mettendo insieme le idee che confluiscono nel sistema associazionistico. Attraverso un intrigante "gioco" interattivo Gianluca Pellegrinelli ha poi coinvolto il pubblico per semplificare i meccanismi e le tematiche del commercio integrato online, anche lui ribadendo il concetto dell'importanza dell'approfondita conoscenza dei mezzi a disposizione – con tutti i loro pro e i loro contro – per prendere decisioni consapevoli. Per il presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino "è un dato di fatto inconfutabile che per il settore orafo, notoriamente molto conservatore, sia indispensabile voltare pagina se non si vuole essere travolti dallo tsunami, come Massimo Torti ha definito l'epocale cambiamento in atto. I contributi che abbiamo ascoltato in questi incontri da parte di esperti e di colleghi ci hanno dato la conferma che non dobbiamo escludere a priori che l'innovazione sia utile per la nostra professione: dobbiamo acquisire tutte le informazioni e le conoscenze possibili per valutare e confezionare il nostro ‘abito digitale su misura'".

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