Federpreziosi: "Non ci sarà mai legalità senza certezza della pena"

Federpreziosi: "Non ci sarà mai legalità senza certezza della pena"

Grande apprezzamento per il lavoro delle forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità. Per i gioiellieri rischio della vita non solo in negozio ma nelle loro abitazioni con il coinvolgimento dei propri famigliari.

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27 novembre 2015

 

Il recente arresto degli autori della rapina avvenuta alla fine dello scorso anno ai danni della gioielleria Pisa nel quadrilatero milanese della moda porta alla ribalta il tema dei  tanti, troppi, atti criminosi che, quasi sempre con violenza estrema, hanno  come vittime i gioiellieri e che negli ultimi mesi si sono concluse anche in maniera cruenta. E questo proprio nei giorni in cui si è svolta la manifestazione nazionale del sistema Confcommercio "Legalità! Mi piace". Le indagini della Polizia di Stato sono state lunghe e laboriose me, come fortunatamente avvenuto per altri casi analoghi, si è arrivati all'identificazione e all'arresto degli esecutori. "Alle forze dell'ordine" dichiara il direttore di Federpreziosi Steven Tranquilli  "vanno  il nostro apprezzamento e i nostri complimenti  per il grande impegno nel perseguire i malviventi. Ma, per non vanificare il loro lavoro e gli sforzi per assicurarli alla giustizia, è necessario inasprire le pene e garantirne la certezza." "Sono significativi" prosegue Tranquilli "i dati forniti lo scorso 25 novembre in occasione della giornata conclusiva della settimana di mobilitazione voluta da  Confcommercio – Imprese per l'Italia per analizzare e denunciare l'entità e le conseguenze dei fenomeni criminali sull'economia reale e sulle imprese. La ricerca di Eurisko GFK, realizzata su un campione di oltre 6.000 imprese, indica come per il 90% degli imprenditori le leggi che contrastano i fenomeni criminali sono inefficaci e la quasi totalità delle imprese (94%) è favorevole all'inasprimento della pena  e l'85% ritiene che non si scontino realmente le pene per i reati commessi. Inoltre, tra le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza della propria impresa per il 73% vi è la necessità di garantire la certezza della pena. "In una recente intervista a un quotidiano nazionale il presidente di Federpreziosi, il gioielliere barese Giuseppe Aquilino, ribadisce "…le forze dell'ordine, per quella che è la mia esperienza, malgrado le mille difficoltà agiscono sempre con un elevatissimo senso del dovere. Però, quando il criminale viene arrestato dopo un po' è spesso di nuovo libero. Tempo fa ho ascoltato la testimonianza di un farmacista romano che in pochi mesi è stato rapinato decine di volte dalla stessa persona". "I gioiellieri, i farmacisti, i tabaccai, i benzinai sono ormai ‘bancomat' per la criminalità" ricorda Aquilino "e, oltretutto, per la mia categoria il rischio di finire uccisi in una rapina non è solo sul posto di lavoro, ma anche e soprattutto nelle proprie abitazioni. E in questo caso il rischio lo corrono anche i coniugi e i figli." Riferendosi ai recenti avvenimenti nel milanese, Aquilino dichiara di non possedere un'arma "perché non credo di essere pronto ad uccidere per difendermi, ma ritengo importante che l'istituto della legittima difesa vada meglio inquadrato rispetto a oggi".

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