Federsalute: "costituire fondo non autosufficienti"

Federsalute: "costituire fondo non autosufficienti"

Secondo il presidente De Santis: "il welfare italiano ha bisogno di una riforma profonda i cambiamenti sociali ed economici di questi ultimi anni ne hanno fortemente compromesso la capacità di protezione".

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9 dicembre 2010

"Il rapporto sulla non autosufficienza in Italia presentato a luglio dal Ministero del Lavoro rileva come in Italia, al pari dei paesi industrializzati, la spesa sanitaria e socio-sanitaria siano destinate ad aumentare a causa delle interrelazioni tra fattori demografici, economici e socio culturali. A tale scopo il secondo pilastro del Servizio Sanitario Nazionale va inteso come uno strumento e una risorsa che possa sup"portare lo stesso servizio sanitario attraverso un riorientamento ed unagestione più appropriate e delle risorse private". Così il presidente di Federsalute, la federazione nazionale di settore di Confcommercio, Alberto De Santis, per un fondo speciale che raggruppi i circa 284 fondi in modo di interfacciarsi tra loro e versare una percentuale del loro patrimonio al fondo per la non autosufficienza. "Il Welfare italiano ha bisogno di una riforma profonda - ha spiegato De Santis - i cambiamenti sociali ed economici di questi ultimi anni ne hanno fortemente compromesso la capacità di protezione. Va anche ripensato il rapporto tra istituzioni pubbliche e organizzazioni private affinché venga riconosciuta la pari dignità tra pubblico e privato e che ci sia uno Stato osservatore ed arbitro e non regista ed imprenditore, controllore che controlla se stesso". Dunque, un nuovo welfare pensato e realizzato "solo coinvolgo tutti gli attori finché si battano in via prioritaria per il benessere sociale e la tutela dei diritti". Un coinvolgimento, ha proposto De Santis "che vede coinvolti, in un patto di solidarietà, tutte le componenti sociali e dei ministeri della Salute e del Lavoro, una sorta di tavolo tecnico per le proposte da costruire con successivi decreti e l'affidamento in gestione, ad un ente terzo, di un
particolare fondo per la non autosufficienza". De Santis plaude a quanto affermato dal ministro Fazio: "Favorire la cura della popolazione anziana e non autosufficiente è importantissimo anche perché bisogna affidarsi giustamente ai rapporti con il territorio e ai centri specializzati per la
lungodegenza".

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