Federsicurezza ha organizzato a Roma il convegno "Vigilanza privata, appalti e CCNL: nuove prospettive di sviluppo e di evoluzione del settore". Rivolta: "importante procedere verso un principio di sussidiarietà tra sicurezza pubblica e privata per garantire la massima tranquillità ai cittadini e agli imprenditori". Gabriele: "no alla protezione dell'esistente per paura dell'inovazione".

"Quello della sicurezza è un diritto fondamentale che troviamo sancito anche nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Una società civile non può prescindere da questo diritto". Così il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, ha iniziato il suo intervento nel corso del convegno  "Vigilanza privata, appalti e CCNL: nuove prospettive di sviluppo e di evoluzione del settore", organizzato a Roma da Federsicurezza presso la sede confederale per discutere del corso della riforma normativa in itinere in materia di appalti, attualmente all'esame della Camera, e dei possibili risvolti di un cambiamento delle regole del gioco. "I cittadini, le famiglie, le imprese – ha proseguito Rivolta - devono poter svolgere le loro attività serenamente senza veder minati i loro sforzi quotidiani da fenomeni criminali". Ma "uno dei fattori che insidia la competitività delle imprese è proprio quello della criminalità che produce effetti devastanti sulla concorrenza, indebolendo il mondo imprenditoriale" Tanto che, pur nella prolungata fase di crisi economica che sembra avviarsi al miglioramento, "il problema della sicurezza rimane sempre al centro dell'attenzione: è innegabile – ha scandito Rivolta - che, nonostante l'impegno quotidiano delle forze dell'ordine, siano indispensabili più mezzi e strumenti per presidiare il territorio e contrastare i fenomeni criminali". In questo quadro, considerando che secondo i dati dell'Ufficio studi di Confcommercio il 47% degli imprenditori crede che  il livello di sicurezza per la propria attività sia rimasto uguale o addirittura peggiorato, "l'azione svolta dalle imprese della sicurezza privata e dalle guardie giurate diventa un servizio prezioso e professionale per aumentare la sicurezza sul nostro territorio". Di conseguenza, "è importante procedere verso un principio di sussidiarietà tra sicurezza pubblica e privata per poter garantire la massima tranquillità ai cittadini e agli imprenditori". Il direttore generale di Confcommercio ha infine parlato del tema specifico del convegno, sottolineando che "Confcommercio e Federsicurezza hanno fatto fronte comune affinché nel disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee venga considerato il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa per l'assegnazione degli appalti pubblici, perché nella scelta di un servizio così importante non si può guardare al mero dato economico ma questo deve essere valutato in un'ottica complessiva che guarda anche agli aspetti tecnici e qualitativi del servizio stesso". In ogni caso, non va dimenticato che non va dimenticato che "la sovrapproduzione normativa e legislativa è inversamente proporzionale al livello di sicurezza di un Paese. L'Italia, oggi, non dà sicurezza alle imprese".

Il presidente di Federsicurezza, Luigi Gabriele, ha impostato il suo intervento su una parola d'ordine ben precisa: innovazione. "Il nostro comparto - ha esordito è concettualemnte senescente, ma deve adeguarsi ai termpi, che richedono un 'taglio' diverso". Il contratto, in particolare, "è fatiscente, la struttura portante è la stessa pensata nel primo dopoguerra e ad ogni rinnovo non si fa che ricorrere per i quattro quinti al copia e incolla". E comunque "è impensabile che a una diversa regolazione del nostro mondo non corrisponda una capacità di autoregolamentazione del settore stesso". "Non dobbiamo aver paura dell'innovazione - ha concluso il presidente di Federsicurezza - perché occorre cambiare registro, no alla protezione dell'esistente in un settore che comunque non è riconosciuto in termini di valore del servizio".