FedertelServizi: "A rischio migliaia di posti nel comparto dei Call-Center"

FedertelServizi: "A rischio migliaia di posti nel comparto dei Call-Center"

La Federazione apprezza lo spirito della Riforma Fornero che mette i lavoratori del settore al riparo dagli abusi ma "per come è formulata, ora si rischia di generare la morte delle stesse attività".

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12 luglio 2012

"Il mercato dei Call Center vive e dà lavoro per buona parte grazie alle "famigerate" attività outbound, quelle fatte con lavoratori a progetto. Le norme in vigore fino alla Riforma Fornero hanno lasciato spazi perché queste attività potessero consentire abusi e cattiva gestione". Questo l'allarme lanciato da Marco Biondi, direttore del Comparto dei Call Center per FederetelServizi,
"FedertelServizi - prosegue Biondi - apprezza lo spirito della nuova legge di mettere i lavoratori al riparo da tali abusi, ma ritiene indispensabile segnalare che, per come è formulata, ora si rischia di generare la morte di tali attività. Infatti il cardine per la sopravvivenza nel nostro Paese dell'Outbound è rappresentato da un costo del lavoro contenuto, ma soprattutto variabile, in funzione dei risultati. La committenza ha a volte abusato degli spazi concessi dalla precedente normativa, ma si trova oggi impossibilitata ad assorbire un aumento dei costi così significativo (oltreil 50% in alcuni casi), ed è pronta a trasferire all'estero tali lavorazioni".
"L'allarme che lanciamo - conclude Biondi - è che sono a rischio centinaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori se non si trova l'equilibrio tra diritti dei lavoratori e fondamentali economici delle attività. Sarebbe fondamentale rimandare l'applicazione dell'Articolo 8 e concertare con le parti sociali un nuovo e corretto dimensionamento dei limiti minimi economici da applicare ai lavoratori".

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