Fiavet: ancora problemi con il Fondo di Garanzia

Fiavet: ancora problemi con il Fondo di Garanzia

Il presidente Giovannoni: "Apprendiamo con preoccupazione la decisione sull'aumento degli importi che le compagnie di assicurazione devono versare al Fondo di Garanzia a seguito del pagamento dei premi da parte delle agenzie di viaggio e per la tutela dei consumatori di prodotti turistici, contenuta in un provvedimento in discussione in questi giorni presso la XIV Commissione del Senato".

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27 giugno 2013

 

"Apprendiamo con preoccupazione la decisione sull'aumento degli importi che le compagnie di assicurazione devono versare al Fondo di Garanzia a seguito del pagamento dei premi da parte delle agenzie di viaggio e per la tutela dei consumatori di prodotti turistici, contenuta in un provvedimento in discussione in questi giorni presso la XIV Commissione del Senato". Fortunato Giovannoni, Presidente Fiavet, esprime l'apprensione della Federazione nei confronti di un intervento che avrebbe come effetto un aumento dei costi dei pacchetti turistici senza peraltro offrire una maggiore protezione ai turisti. "Abbiamo più volte contestato la gestione del Fondo di Garanzia, che esclude la partecipazione delle Associazioni di Categoria, che rappresentano quelle stesse aziende che contribuiscono al finanziamento del Fondo stesso – spiega Giovannoni -. Inoltre, rimangono perplessità su uno strumento fondamentale per la tutela dei turisti ma che presenta una gestione complessa e discutibile delle risorse, con richieste di rimborso che ancora oggi risultano inevase e con una situazione patrimoniale non in grado di adempiere al ruolo per cui è previsto". Questa decisione non produrrà la risoluzione dei problemi legati al Fondo di Garanzia. Fiavet, quindi, si rende disponibile ad un immediato confronto con le Autorità competenti e con le altre Associazioni di Categoria per una revisione del Fondo, uno strumento fortemente voluto dalla stessa Federazione e assolutamente indispensabile a garantire la necessaria tutela ai turisti ma che, così come impostato oggi, non è in grado di adempiere alla propria funzione e non soddisfa le imprese che lo finanziano.

 

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