Fida: "No a sindaci gastronomi e forzatura sul mercato"

Fida: "No a sindaci gastronomi e forzatura sul mercato"

La federazione esprime molte perplessità sul decreto legislativo che lascerebbe ai sindaci la discrezionalità di poter vincolare gli assortimenti in determinate zone delle città, privilegiando i prodotti locali.

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7 novembre 2016

In riferimento al  decreto legislativo che lascerebbe ai sindaci la discrezionalità di poter vincolare gli assortimenti in determinate zone delle città, privilegiando i prodotti locali, FIDA – Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione, esprime molte perplessità circa la liceità di tale indirizzo se si rivelasse non una semplice indicazione ma un obbligo. "Fermo restando che la valorizzazione dei prodotti locali, in particolar modo quelli ortofrutticoli, è sempre stata molto cara al mondo dei dettaglianti –spiega Donatella Prampolini Manzini, presidente FIDA e vicepresidente Confcommercio - non vorremmo vedere in un indirizzo di questo genere, l'ennesima volontà di forzare la mano sui prodotti a km zero a solo vantaggio degli agricoltori". "Se la norma –continua Donatella Prampolini Manzini- prevederà una sorta di indicazione non vincolante, ci faremo parte attiva nel cercare di sensibilizzare gli associati a dare sempre più spazio alle produzioni locali che difficilmente ne trovano nelle grandi strutture di vendita; ma non accetteremo un obbligo che creerebbe inevitabilmente una forzatura degli assortimenti, in particolar modo negli esercizi specializzati che hanno fatto della profondità assortimentale il proprio cavallo di battaglia". "Ci siamo impegnati in passato –aggiunge Donatella Prampolini Manzini- e continueremo a farlo in attesa dei decreti attuativi, affinché il buon senso non permetta di inserire ulteriori turbative in un settore che vede già parecchie storture, soprattutto in tema di vendite dirette".

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