Consumatori e imprese, fiducia in risalita

Consumatori e imprese, fiducia in risalita

A dicembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori sale da 98,4 a 102,4 punti, mentre quello relativo alle imprese passa da 83,3 a 87,7. Su i servizi, giù il commercio. Per Confcommercio “il recupero non considera le nuove restrizioni”.

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23 dicembre 2020

Tornano a migliorare a dicembre la fiducia sia delle imprese che dei consumatori italiani dopo il peggioramento del mese precedente. L'Istat stima infatti aumenti dell'indice del clima di fiducia dei consumatori da 98,4 a 102,4 punti e dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese da 83,3 a 87,7. Il livello di entrambi, precisa tuttavia l’Istituto di statistica, "rimane ancora decisamente al di sotto di quello precedente l'emergenza sanitaria".

Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in crescita. Tra le imprese, nei servizi l’indice aumenta da 74,8 a 78,2, con "un peggioramento dei giudizi sia sugli ordini sia sull'andamento degli affari; le attese sugli ordini, dopo il  forte ridimensionamento subito lo scorso mese, tornano a migliorare trainando la risalita dell'indice di fiducia". Nel commercio al dettaglio, invece, l’indice scende da 94,9 a 88,5, diminuzione "dovuta al forte calo dei giudizi sulle vendite e all'aumento del  saldo delle scorte di magazzino; invece sono in miglioramento  le aspettative sulle vendite future. A livello di circuito  distributivo, la fiducia diminuisce nella grande distribuzione mentre è in aumento nella distribuzione tradizionale".

Confcommercio: “il recupero non considera le nuove restrizioni”

 

"È un recupero che, pur testimoniando voglia e capacità di reazione di famiglie e imprese, va valutato alla luce delle tempistiche della rilevazione, avvenuta in larga parte prima dell’effettiva pubblicazione delle radicali restrizioni previste per le prossime festività": questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulla fiducia a dicembre diffusi dall’Istat.

"Resta il fatto positivo che le famiglie, e parte del sistema produttivo, guardano con qualche fiducia al futuro, elemento indispensabile a innescare la ripresa non appena migliorerà la situazione sanitaria e si potrà fruire delle risorse europee in applicazione del Recovery Plan. In questo contesto – conclude l'Ufficio Studi - rimane molto grave la condizione di molte imprese del terziario, soprattutto del turismo, per le quali i dati parlano, più che di un miglioramento della fiducia, di un assestamento su livelli eccezionalmente esigui. Lo stesso fenomeno si osserva per la distribuzione di prossimità mentre per le grandi superfici si registra un forte calo del sentiment".

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