Peggiora la fiducia delle imprese torinesi

Peggiora la fiducia delle imprese torinesi

Nel primo trimestre 2018, secondo l'indagine realizzata da Ascom Confcommercio Torino in collaborazione con Format Research, rallentano i ricavi mentre si aggrava significativamente la situazione economica delle microimprese.

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23 aprile 2018

Cala la fiducia delle imprese del terziario della provincia di Torino. In un clima di incertezza, la crescita (comunque in atto) rallenta, con il livello dei ricavi che aumenta solo leggermente. Si aggrava invece significativamente la situazione economica delle microimprese. Sono i principali risultati che emergono dalla ricerca sulle imprese del terziario della provincia di Torino, realizzata da Ascom Confcommercio Torino in collaborazione con Format Research. A dispetto di questo scenario, resta comunque solida la capacità delle imprese a far fronte al proprio fabbisogno finanziario e cresce (anche se solo leggermente) la quota di quanti fanno domanda di credito. Questa è spesso finalizzata a finanziare investimenti già programmati o in programma. Di questi, una parte riguarda la sfera digitale, sebbene l'Italia mostri ancora segni di arretratezza da questo punto di vista nel confronto con gli altri Paesi. Quasi il 40% degli imprenditori del terziario della provincia di Torino considera «molto» o «abbastanza» avanzato il livello di digitalizzazione della propria attività. Più nel dettaglio, circa il 36% dichiara di aver investito in digitale nel corso degli ultimi due anni, principalmente con tre obiettivi: migliorare i processi amministrativi e il supporto al cliente, sviluppare il mercato dell'impresa sulla rete e sperimentare nuovi modelli di business.  Tra coloro che non hanno effettuato investimenti in digitale, esiste un 40% che, pur avendo intenzione di farlo, evidenzia problematiche legate alla scarsa presenza di personale qualificato. Le imprese che ravvisano lacune in fatto di competenze digitali puntano su tre azioni per colmare il gap: corsi di formazione digital oriented per il personale già in organico, assunzione di figure al di fuori dell'azienda, consulenze esterne. Tale approccio rimarca la questione del "digital mismatch" che riguarda sempre più da vicino il tessuto imprenditoriale italiano e spesso ritarda il percorso di adeguamento al processo di modernizzazione in atto. Sette imprese del terziario su dieci possiedono un sito web aziendale. Di queste, il 55% ne affida la gestione ad un professionista esterno, anche in questo caso a causa dell'assenza delle competenze necessarie. In vista dei prossimi 12 mesi, circa il 49% delle imprese intende incrementare l'utilizzo del sito web e il 61% farà altrettanto con riferimento alla gestione dei profili sui social network. Tra queste, la metà ha in programma di effettuare un qualche genere di investimento (es. promozione dell'impresa online).

 

 

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