Fiducia giù per le imprese, su per i consumatori

Fiducia giù per le imprese, su per i consumatori

A maggio la stima Istat è in diminuzione di 0,7 punti per le prime ma aumenta di 1,2 punti per i secondi. Indice sostanzialmente stabile nel commercio al dettaglio, netto calo nei servizi di mercato. Confcommercio: "Continua il clima di incertezza".

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29 maggio 2024

Dopo il calo generalizzato di aprile, a maggio emergono segnali di ripresa per la fiducia dei consumatori (l’indice sale da 95,2 a 96,4), mentre resta in calo quella delle imprese (l'indicatore scende da 95,8 a 95,1). Così le stime preliminari dell'Istat (link ai dati completi in pdf), che sottolinea che per le imprese si tratta del secondo calo consecutivo, "sul valore più basso da novembre 2023". Il ribasso dipende dal peggioramento nel settore dei servizi di mercato e nelle costruzioni, che scendono, rispettivamente, sui livelli più bassi da novembre 2023 (da 99,5 a 97,8) e novembre 2022. Male, nei servizi di mercato, i giudizi sull'andamento degli affari e, in minor misura, degli ordini. Nel commercio al  dettaglio la fiducia rimane invece sostanzialmente stabile rispetto al mese scorso (l'indice passa da 102,9 a 102,8), con le valutazioni sulle vendite in forte calo e le attese sulle stesse in crescita.

Indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane, gennaio 2015-maggio 2024. Fonte: Istat

Quanto all'indice di fiducia dei consumatori, "torna a crescere avvicinandosi al valore registrato lo scorso marzo" grazie al diffuso miglioramento di tutte le variabili, tranne i giudizi sul bilancio familiare. Gli aumenti più forti riguardano il clima economico e quello futuro che passano, rispettivamente, da 99,4 a 101,9 e da 93,9 a 95,7, mentre il clima personale sale da 93,7 a 94,4 e quello corrente passa da 96,2 a 97.

Confcommercio: "Continua il clima di incertezza"

Commentando i dati Istat sulla fiducia di consumatori e imprese, il direttore dell'Ufficio Studi Mariano Bella, ha sottolineato che "la fiducia di famiglie e imprese a maggio restituisce un quadro di aspettative prive di una direzione sicura. Il sentiment continua a oscillare in preda all’incertezza. Le imprese evidenziano, nel complesso, un atteggiamento meno favorevole, ma la situazione è molto articolata tra settori di attività. Il moderato recupero della fiducia tra gli operatori del manifatturiero rappresenta un segnale di un possibile miglioramento dei livelli di produzione, anche se al momento il recupero non sembra interessare le imprese di beni di consumo. La scarsa vivacità della domanda sembra confermata anche dalla stabilità della fiducia tra gli operatori del commercio, con segnali negativi provenienti dalle piccole imprese".

"Tra i servizi di mercato - ha detto Bella -  gli spunti migliori provengono dal turismo. Si confermano, infatti, attese favorevoli per i prossimi mesi, dato che, letto alla luce di un andamento brillante nel trimestre gennaio-marzo, lascia ben sperare per la stagione estiva. Le famiglie sembrano tornare a guardare con più fiducia al contesto in cui si trovano ad agire, fenomeno che, tuttavia, non può essere acquisito come permanente, vista la continua alternanza di segni più e meno. La riduzione del potere d’acquisto della ricchezza finanziaria pesa sui consumi che restano fragili".

Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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