Fiducia: parte bene il 2015 per imprese e consumatori

Fiducia: parte bene il 2015 per imprese e consumatori

Italiani più "ottimisti" a gennaio, con l'indice di fiducia dei consumatori che supera la soglia cento (a 104,0 da 99,9), ai massimi da 6 mesi. Ma ancora meglio va per le imprese (a 91,6 da 87,6), che nel complesso segnano il livello più alto da settembre 2011

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29 gennaio 2015

 

Italiani piu' "ottimisti" a gennaio 2015, con l'indice di fiducia dei consumatori che supera la soglia cento (a 104,0 da 99,9), ai massimi da 6 mesi. Ma ancora meglio va per le imprese (a 91,6 da 87,6), che nel complesso segnano il livello piu' alto da settembre 2011 (grazie alla spinta del settore relativo ai servizi). Lo rileva l'Istat. Per il clima di fiducia dei consumatori la componente economica e quella riferita al quadro personale aumentano rispettivamente a 109,2 da 103,5 e a 102,2 da 98,0 rispetto al mese precedente. I giudizi dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese migliorano (a -104 da -108 il saldo) e cosi' anche per le attese (a -5 da -15 il saldo). Risultano in diminuzione il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi (a  -22 da -5), quello dei giudizi sull'evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi (a -31 da -18) e quello delle attese sulla disoccupazione (a 41 da 48). Riguardo le imprese, migliora il clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato (a 94,7 da 86,8) e delle imprese di costruzione (a 77,3 da 72,6), mentre scende lievemente quello delle imprese manifatturiere (a 97,1 da 97,3) e, in misura piu' consistente, quello del commercio al dettaglio (a 99,5 da 104,7). Nelle imprese manifatturiere peggiorano le attese di produzione (a 3 da 4) e rimangono stabili i giudizi sugli ordini (a -24); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 1 da 2. Nelle costruzioni migliorano le attese sull'occupazione (a -17 da -27, il saldo) mentre i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione rimangono stabili (a -53). Nelle imprese dei servizi crescono i giudizi e le attese sugli ordini (a -9 da -13 e a -3 da -11, i rispettivi saldi) e migliorano pure le aspettative sull'andamento dell'economia in generale (a -17 da -24, il saldo). Nel commercio al dettaglio peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a -16 da -14)
sia le attese sulle vendite future (a 8 da 13); in accumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 5 da -3, il saldo).
 
 

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