Fiducia su per le imprese, giù per i consumatori

Fiducia su per le imprese, giù per i consumatori

L'Istat rileva a febbraio un aumento da 101,4 a 103,1 punti dell'indice di fiducia delle imprese a fronte di un calo da 118,6 a 114,5 per i consumatori. Stabili i servizi di mercato, in progresso il commercio al dettaglio (da 102 a 106,5).

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25 febbraio 2016

A febbraio l'indice della fiducia dei consumatori rilevato dall'Istat passa a 114,5 punti dai 118,6 del mese precedente. Quanto alle imprese, l'indice aumenta fino a 103,1 punti da 101,4, mentre l'andamento dei servizi di mercato è stabile. Nel dettaglio, per quanto riguarda i consumatori, la flessione risulta più sensibile per le componenti economica (a 141,8 da 152,4) e futura (a 120,5 da 127,1), più contenuta per le componenti personale (a 105,8 da 107,6) e corrente (a 110,7 da 113,5). Peggiorano significativamente i saldi dei giudizi e delle attese sull'attuale situazione economica del Paese (a -37 da -26 e a 4 da 23, rispettivamente), come pure quelli dei giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi (a -26 da -25) e delle attese future sui prezzi (-20 da -13). Aumentano le attese di disoccupazione (a 12 da 1). Quanto  alle imprese, il clima di fiducia mostra un calo contenuto nella manifattura (a 102 da 103), un andamento stabile nei servizi di mercato (a 106,6) e un miglioramento nelle costruzioni (a 119,3 da 114,6) e nel commercio al dettaglio (a 106,5 da 102). Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione (a -14 da -13 e a 9 da 11, rispettivamente), mentre i giudizi sulle scorte passano a 3 da 4. Nelle costruzioni migliorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull'occupazione (a -35 da -39 e a -7 da -10, rispettivamente). Nei servizi aumentano sia i giudizi sia le attese sugli ordini (a 7 da 6 e a 7 da 4, rispettivamente) mentre peggiorano le attese sull'andamento dell' economia italiana (a 5 da 8). Nel commercio al dettaglio recupera il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 13 da -1), diminuisce quello relativo alle attese sulle vendite future (a 18 da 25); in diminuzione sono giudicate le scorte di magazzino (a 4 da 11).

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