Figisc: "le banche scippano la gratuità delle carte di pagamento"

Figisc: "le banche scippano la gratuità delle carte di pagamento"

Il presidente Squeri: "le banche stanno comunicando ai benzinai la disattivazione dei pos con cui si effettuano i pagamenti elettronici". Gestori pronti alla mobilitazione e ad una prolungata e ripetuta chiusura degli impianti già nel mese di gennaio.

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21 novembre 2011

"Sono passate poche settimane dall'approvazione della legge di stabilità 2012, che prevede la gratuità per venditore ed acquirente delle transazioni inferiori a 100 euro in moneta elettronica nel circuito della distribuzione dei carburanti dal 1° gennaio 2012, e le banche stanno comunicando ai benzinai la disattivazione dei pos con cui si effettuano i pagamenti elettronici se non si assoggettano all'elusione della legge tramite diverse forme di pagamento rispetto alla commissione imponendo anche pesantissimi rincari delle spese per il loro uso. Dal 1° gennaio, dunque, non solo per i consumatori non sarà possibile usufruire di quanto previsto da una legge approvata dal Parlamento, ma sarà impossibile fare rifornimento con un bancomat o una carta di credito". È la denuncia di Luca Squeri, Presidente Nazionale di Figisc, e di Stefano Cantarelli, Presidente Nazionale di Anisa, le organizzazioni di Categoria dei benzinai, rispettivamente, della rete stradale e della rete autostradale aderenti a Confcommercio, che segnalano quanto sta accadendo in questi giorni ai Gestori della rete distributiva. "Al danno della mancata gratuità, si aggiunge la clamorosa beffa dell'immediato aumento delle spese. Abbiamo scritto al Governo, alla Banca d'Italia ed all'ABI per denunciare questa situazione" precisa il Presidente Anisa, Cantarelli "e per richiedere che il Governo si attivi per contrastare immediatamente una condotta che creerebbe un gravissimo disagio ad operatori ed automobilisti e per richiedere il rispetto di una norma di legge che viene violata ed elusa ancor prima di entrare in vigore, aggiungendo al danno una clamorosa beffa." Figisc e Anisa dichiarano che i costi di commissione della moneta elettronica che le banche vogliono imporre vanno a decurtare almeno del 60% il margine lordo di 4 centesimi al litro dei gestori e laddove c'è lo sconto addirittura il margine viene azzerato: una condizione che è incompatibile con una gestione economicamente sostenibile dell'attività di distribuzione. "Abbiamo già informato il Governo che siamo pronti a tutte le forme di contrasto a quanto sta accadendo ai nostri Gestori" conclude il Presidente Squeri "anche alla mobilitazione ed ad una prolungata e ripetuta chiusura degli impianti già nel mese di gennaio."

 

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