Carburanti: Figisc e Assopetroli denunciano il peso della mafia nel mercato
Carburanti: Figisc e Assopetroli denunciano il peso della mafia nel mercato
Secondo i dati Figisc oltre il 30% del mercato è clandestino. Assopetroli: “con l’operazione Petrol-Mafie cambio di passo, un grande segnale di speranza”.
La Figisc, Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti, ha lanciato, insieme alle altre associazioni di categoria (Faib Confesercenti, Fegica Cisl, ndr), un allarme criminalità: le mafie, infatti, sono diventate leader indiscusse del settore dei carburanti tanto che la quota del mercato clandestino ha raggiunto più del 30% del totale. “Non si tratta più – ha commentato la Federazione – solo di piccole reti di impianti utilizzate per riciclare il denaro proveniente da altri traffici illeciti”.
I carburanti, sottratti ad ogni tipo di controllo e grazie anche all'alta incidenza di accise e Iva (un euro circa su ognuno dei 30 miliardi di litri movimentati ogni anno in Italia), sono diventati il traffico illecito profittevole per eccellenza. Alla luce di ciò Figisc chiede al governo come si possa “destinare il denaro del Recovery Fund ad un settore controllato dalla criminalità. Quale progetto che ambisca seriamente a decarbonizzare la produzione e la distribuzione di energia può fare a meno di coinvolgere nella transizione in atto la rete che oggi garantisce il carburante per l'autotrazione, per la mobilità dei cittadini ed il trasporto delle merci?”.
Assopetroli: “Con l’operazione Petrol-Mafie cambio di passo, un grande segnale di speranza”
"L'operazione Petrol-Mafie S.p.A., condotta congiuntamente dalle Procure di Catanzaro, Napoli, Reggio Calabria e Roma, dalle rispettive direzioni distrettuali Antimafia, sotto il coordinamento della Dna, rappresenta in modo plastico la gravità dell’infiltrazione criminale nella distribuzione dei carburanti e il degrado allarmante che denunciamo da anni. Oggi per le moltissime energie sane del settore l’operazione giunta a compimento è soprattutto la dimostrazione che lo Stato c’è e che è in grado di reprimere la metastasi criminale, ergendosi a difesa dell’economia legale, del mercato, degli interessi erariali. Dopo lunghi anni di riforme che hanno trasformato in profondità l’operatività del settore imponendo alle imprese, tra l’altro, infiniti nuovi adempimenti, questo risultato è il cambio di passo che serviva, a lungo atteso, e di cui bisogna dare atto”.
Così il presidente di Assopetroli-Assoenergia, Andrea Rossetti, commenta l’operazione di contrasto alle attività della criminalità organizzata nel settore dei carburanti nell’ambito della quale sono state eseguite 71 misure cautelari e sequestri per un miliardo di euro.