Fimaa: "bene il finanziamento per il Piano casa, ma per la svolta nell'immobiliare servono segnali ancora più forti"

Fimaa: "bene il finanziamento per il Piano casa, ma per la svolta nell'immobiliare servono segnali ancora più forti"

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13 marzo 2014

"Siamo soddisfatti del Piano casa di 1,7 miliardi approvato dal Consiglio dei Ministri. Il passaggio sulla cedolare secca, social housing, mutui agevolati per le giovani coppie, bonus ristrutturazioni e Irpef rappresenta un buon punto di inizio per affrontare il problema della fiscalità sulla casa e il rilancio del comparto immobiliare. Il decreto Lupi non sarà di certo la soluzione ai problemi della tensione abitativa e del rilancio dell'immobiliare in Italia, ma rappresenta un passo importante che, dopo anni di totale disinteresse, prova almeno a ricreare le basi di una nuova politica della casa. Politica che per la #svoltabuona necessita però di segnali più forti e di interventi ampliativi e migliorativi come la riduzione del peso fiscale per gli immobili commerciali non a reddito". Così Valerio Angeletti, presidente Nazionale di FIMAA Italia – Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari/Confcommercio – commenta l'approvazione del Piano firmato dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. "Per quanto riguarda le politiche a favore del social housing, l'agevolazione dei mutui per le giovani coppie (plafond casa) e i fondi di sostegno all'affitto e a quanti non riescono a pagare il canone di locazione perché hanno perso il lavoro, i cosiddetti morosi incolpevoli, - continua Angeletti - il Governo ha recepito le proposte che abbiamo avanzato lo scorso mese incontrando i rappresentati del settore economico del partito di maggioranza. L'emergenza abitativa rappresenta per la nostra Associazione un vulnus da sanare. Il nostro è un Paese che conta decine di migliaia di alloggi popolari vuoti o che non producono alcun reddito per gli enti proprietari in città dalla alta densità abitativa come Roma, Napoli, Milano e Torino. Dove si viene sfrattati perché non si riesce a pagare la rata del mutuo o l'affitto. Dove l'edilizia popolare è a rischio dissoluzione tra scandali, cattiva gestione e mancanza di fondi. Un Paese dove, a causa di una crisi economica senza precedenti, si perde il lavoro, non si pagano le rate dei mutui, gli affitti o i debiti e, alla fine, si perde anche la casa". "Ecco perché – conclude Angeletti – ci auguriamo che il piano di riqualificazione degli alloggi popolari e tutti gli strumenti indicati nel Piano casa vengano portati a regime al più presto e senza ritardi inopportuni. Il Paese ha fretta di crescere. Il comparto dell'immobiliare pure".

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