Fimaa dice "no all'ingerenza delle banche nel mercato immobiliare"

Fimaa dice "no all'ingerenza delle banche nel mercato immobiliare"

Per il presidente Taverna "con le società di intermediazione delle banche è a rischio anche la tutela del clienti-consumatori". Sangalli: "l'intermediatore immobiliare non è un ‘peso' in più nelle transizioni di compravendita, ma un valore aggiunto a tutela del consumatore".

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22 dicembre 2015

"In questa fase di mercato ancora difficile, seppur in lieve miglioramento, gli agenti immobiliari e i mediatori del credito stanno assistendo all'ingerenza diretta e prepotente delle banche nel mercato immobiliare. Gli istituti di credito, avvantaggiati dalla loro posizione dominante e dalla conoscenza di abitudini e condizioni economico-patrimoniali della propria clientela (profilazione), possono utilizzare i dati in loro possesso per favorire le proprie società d'intermediazione immobiliare. Un aspetto di non poco conto, in sfregio anche al principio di terzietà in capo agli agenti immobiliari e ai mediatori del credito. Elementi che potrebbero generare ripercussioni negative e svantaggi anche per i clienti-consumatori". Così Santino Taverna, presidente nazionale della Fimaa, nel corso del suo' intervento all'Assemblea Ordinaria Nazionale della Federazione che si è tenuta a Milano presso il Circolo Confcommercio di Palazzo Bovara. "È difficile non pensare – ha continuato taverna - che le società di intermediazione delle banche non sfruttino le proprie posizioni dominanti per compravendere immobili anche grazie al possesso di informazioni ‘sensibili' e personali della clientela. Elementi, questi, che ingeriscono negativamente sul mercato generando concorrenza sleale verso gli altri player del comparto. Ben venga la libera concorrenza, ma ad armi pari. In caso contrario è come giocare una partita con regole diverse per le squadre in campo. Si dimentica il passato con Bond argentini, azioni Parmalat e titoli spazzatura spalmati dalle banche sulla collettività e non si presta attenzione al presente con migliaia di risparmiatori penalizzati dalle scelte scriteriate di alcune amministrazioni bancarie. Fintanto che sarà permesso alle banche d'ingerire direttamente nelle attività produttive del Paese tralasciando il loro lavoro primario di sostegno alle imprese e ai cittadini, allora più che parlare di timida ripresa sarà più facile ipotizzare un nuovo viale del tramonto per tutta l'economia". All'Assemblea è intervenuto anche il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, sostenendo che "l'intermediario immobiliare non è un ‘peso' in più nelle transizioni, bensì un valore aggiunto. La professione di mediatore in Italia è insieme la più normata e la meno tutelata, tuttavia, proprio questa situazione ci sfida al cambiamento, ci impone di chiedere alle istituzioni regole più eque e ci invita a mutare pelle, sviluppando nuovi servizi, diventando sempre più utili a chi si avvale di noi".

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