Fimaa: "Preoccupazione per il futuro dei collaboratori dei mediatori creditizi"

Fimaa: "Preoccupazione per il futuro dei collaboratori dei mediatori creditizi"

Nota congiunta con le altre organizzazioni del settore. "Preoccupa l'iter del 2°correttivo del D.Lgs.141/2010 di riforma del mercato del credito sulla figura del collaboratore dei mediatori creditizi e degli agenti in attività finanziaria".

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24 luglio 2012

F.I.M.A.A./Confcommercio, NIDIL/Cgil, FENAMAC/FeLSA/Cisl, R12/UILCA/Uil eSI.MEDI.A/ALE/Ugl, in una nota congiunta, "esprimono grande preoccupazione sull'iter del 2° correttivo del D.Lgs.141/2010 di riforma del mercato del credito, attualmente all'esame dei due rami del Parlamento". "In particolare - si legge - per quanto attiene alla figura del collaboratore dei mediatori creditizi e degli agenti in attività finanziaria: il testo trasmesso dal Governo alle Commissioni parlamentari per il previsto parere prevede, infatti, per tale figura la esclusiva applicazione del contratto di agenzia di cui all'art.1742 c.c., in contrasto con il parere del Ministero del Lavoro, che ha espresso l'avviso che appare inopportuna, oltre che non corretta sul piano giuridico, l'impostazione normativa dell'obbligo di adottare per il collaboratore un tipo contrattuale predefinito". Fimaa e gli altri firmatari sottolineano che "nell'ambito dell'autonomia contrattuale loro garantita dall'art.41 della Costituzione, hanno in fase avanzata una trattativa per la regolamentazione collettiva del rapporto di lavoro tra i mediatori creditizi/agenti in attività finanziaria e i loro collaboratori". "L'impostazione data alla figura del collaboratore nel testo del 2° correttivo, così come formulata - si legge ancora nella nota congiunta- privi i collaboratori del settore di tutele e di diritti contrattuali e crei nel settore ulteriori criticità e possibili rischi sul versante occupazionale, senza peraltro realizzare maggiori tutele per i consumatori che occorra invece puntare sull'impegno dei mediatori creditizi/agenti in attività finanziaria su una formazione più ampia rispetto a quella minima prevista dalla legge, per ottenere una sempre maggiore crescita professionale del collaboratore e realizzare così una adeguata tutela del consumatore nel mercato del credito". La nota si conclude con l'auspicio di "un pronto intervento del Governo, affinché il testo del 2° correttivo venga modificato tenendo conto del parere espresso dal Ministero del Lavoro e venga restituito all'autonomia contrattuale delle parti sociali il potere di regolamentare il rapporto di lavoro dei collaboratori che opereranno nel riformato mercato del credito".

 

 

 

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