Superbonus, Fimaa mette intorno a un tavolo politici e Associazioni

Superbonus, Fimaa mette intorno a un tavolo politici e Associazioni

La Federazione ha organizzato a Roma un incontro sulla tassazione delle plusvalenze sulla vendita di immobili, una norma che “presenta diverse lacune”.

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23 ottobre 2024

Fimaa Confcommercio ha organizzato il 22 ottobre scorso a Roma la tavola rotonda "La Tassazione delle Plusvalenze da SuperBonus", un incontro tra politici e professionisti – notai, costruttori, agenti immobiliari, geometri – del settore immobiliare per analizzare insieme e confrontarsi sulle ripercussioni che la tassazione delle plusvalenze sulla vendita di immobili che sono stati oggetto di Superbonus 110% sta evidenziando sul mercato.

Hanno partecipato Alberto Luigi Gusmeroli, presidente  della commissione Attività produttive della Camera; Andrea de Bertoldi, Mauro Del Barba e Emiliano Fenu, componenti della Commissione Finanze della Camera; Lavinia Mennuni, della Commissione Bilancio del Senato. A rappresentare le associazioni di professionisti sono intervenuti Maurizio Pezzetta, vicepresidente vicario Fimaa; Cristoforo Florio, consulente fiscale Fimaa; Francesco Raponi, componente della Commissione Studi Tributari del Consiglio Nazionale del Notariato; Livio Spinelli, consigliere del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati; Marco Zandonà, direttore Area fiscale Ance.

“La norma che prevede la tassazione delle plusvalenze - ha spiegato il vicepresidente vicario Pezzetta nel corso dell’incontro - presenta diverse lacune, come la difficoltà in taluni casi di commisurare correttamente le plusvalenze; l’incertezza dei reali fattori che hanno determinato la rivalutazione di un immobile ad iniziare dalle oscillazioni del mercato, più che dagli interventi svolti, così come dal tempo trascorso dall’acquisto dell’immobile; la tassazione delle plusvalenze a seguito di lavori condominiali oggetto del beneficio che non hanno però riguardato il singolo immobile oggetto di vendita; la criticità in cui si trova chi ha stipulato un contratto preliminare di compravendita registrato e trascritto prima della Legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023), con un onere imprevisto che va a penalizzare la vendita. Le criticità emerse sono state anche altre e si palesa la necessità di apportare almeno delle modifiche per intervenire su una norma che non esisteva al momento della richiesta di usufruire di questo Superbonus. È necessario pertanto apportare dei correttivi, per rendere questa misura più equa. Altrimenti si rischia di provocare evidenti ripercussioni all’interno del mercato immobiliare, determinando una contrazione nell’offerta e un aumento ingiustificato dei prezzi. Questo scenario  penalizzerebbe la popolazione e quindi il mercato immobiliare stesso”.

Al termine della tavola rotonda le Associazioni hanno deciso di redigere un documento congiunto per evidenziare le maggiori criticità della norma e suggerire le opportune modifiche. Tra le varie misure:

  • la necessità di stabilire che l’importo dell’imponibile non possa superare quello dell’incentivo goduto;
  • la richiesta di escludere dalla tassazione quegli immobili per i quali il preliminare è stato registrato prima del 1 gennaio 2024 – quindi prima dell’entrata in vigore della misura - anche se il contratto definitivo è stipulato successivamente;
  • la proposta di tassare la plusvalenza sulla base delle “rate” di Superbonus effettivamente percepite (l’incentivo infatti viene spalmato su più anni d’imposta e è subordinato alla presenza di redditi imponibili);
  • la richiesta di applicare la tassazione della plusvalenza ai soli immobili ceduti entro cinque anni – e non dieci, come prevede attualmente la norma – dal completamento dei lavori.

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