Fipe: "concorrenza sempre più sleale dai circoli privati"

Fipe: "concorrenza sempre più sleale dai circoli privati"

La revoca dell'autorizzazione di pubblica sicurezza aggrava la situazione a danno delle attività commerciali propriamente inquadrate e soggette a obblighi di legge più complessi e articolati. Stoppani: "palese ingiustizia".

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2 marzo 2012

Il servizio andato in onda su "Le Iene" è la prova provata di quanto Fipe sostiene da sempre: i circoli privati vanno contrastati. Possono eludere le tasse (come dichiarato da chi li gestisce) e potrebbero destare grande interesse a chi guarda al malaffare se il decreto sulle semplificazioni non dovesse essere corretto con la reintroduzione dell'autorizzazione di pubblica sicurezza.
Proprio su quest'ultimo punto, Fipe contesta quanto sostenuto dal ministro Patroni Griffi. Secondo la Federazione, togliendo l'autorizzazione di pubblica sicurezza, cioè quella ritenuta dal ministro inutilmente aggiuntiva, in realtà si impedisce l'intervento preventivo da parte delle forze dell'ordine in caso venisse ravvisata una situazione di pericolo per i cittadini. Ciò significa che polizia e carabinieri non potrebbero accedere immediatamente al luogo dove si somministrano cibi e bevande, ma dovrebbero attendere il mandato del magistrato. Le situazioni di pericolo vanno da quelle più gravi a quelle apparentemente meno gravi, come per esempio il consumo di alcolici a persone di qualsiasi età e a qualsiasi ora. I circoli continuerebbero infatti ad essere soggetti al divieto di somministrazione di alcolici oltre le 3 del mattino, ma senza l'autorizzazione di pubblica sicurezza diventano luoghi esenti dai blitz. Tutto ciò aggrava la situazione di concorrenza sleale creata dai circoli a danno delle attività commerciali propriamente inquadrate e soggette a obblighi di legge più complessi e articolati. Non è un caso che alcuni circoli nascano proprio con l'obiettivo di effettuare un'attività da esercente eludendo norme, tasse e contributi di ogni genere; in altre parole effettuando concorrenza sleale nei confronti di chi è in regola. "Sono stati gli stessi gestori dei circoli - ha rivendicato il presidente Fipe, Lino Stoppani - a dichiarare davanti alla telecamera accesa delle 'Iene' di evadere le tasse, spiegandone anche il meccanismo e vantandosi del fatto di non essere soggetti a controlli. Si tratta di una palese ingiustizia. Noi subiamo i controlli fiscali e passiamo da evasori; i circoli non rilasciano scontrini 'a norma di legge' e non pagano le imposte e l'Iva sulla somministrazione, eppure non si alza un dito per combattere questa situazione. Anzi, li si rende ancora più intoccabili anche a dispetto del riconoscimento di aiuto di Stato dichiarato dall'Unione europea e condiviso dal presidente del Consiglio, Mario Monti, (che ha preso provvedimento nei confronti della Chiesa, ma non di circoli e sagre) e del sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo".

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