Fipe: “Costi e burocrazia soffocano la musica dal vivo"

Fipe: “Costi e burocrazia soffocano la musica dal vivo"

Tra le proposte della Federazione, "depenalizzare il reato di disturbo della quiete e del riposo delle persone, prevedere sgravi fiscali per i locali che intendono adeguarsi alla normativa sull'impatto acustico, ridurre i costi della Siae per i giovani artisti e sottrarre la disciplina sugli spettacoli al controllo del Ministero degli Interni".

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19 novembre 2019

Depenalizzare il reato di disturbo della quiete e del riposo delle persone, prevedere sgravi fiscali per i locali che intendono adeguarsi alla normativa sull'impatto acustico, ridurre i costi della Siae per i giovani artisti e sottrarre la disciplina sugli spettacoli al controllo del Ministero degli interni. Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere delegato di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, Rodolfo Citterio, nel corso dell'incontro Come valorizzare i locali e la musica dal vivo, organizzato in occasione della seconda giornata di Milano Music Week. Proposte che mirano a consolidare un settore fondamentale che complessivamente muove un volume d'affari di un miliardo di euro l'anno. “Negli ultimissimi anni sono spuntati troppi paletti che rendono impossibile, per chi gestisce un bar o un ristorante, organizzare spettacoli dal vivo – spiega Citterio –: basta che ci sia un piccolo palco o che sia previsto un sovrapprezzo per la prima consumazione ed ecco che una performance live in un locale da 150 persone viene equiparato a un vero e proprio concerto in piazza. Un'assurdità che penalizza anche i giovani talenti che spesso vedono in queste serate un trampolino di lancio per carriere prestigiose”. Da qui il pacchetto di proposte avanzato da Citterio e da Fipe. “Bisogna spostare la disciplina degli spettacoli in un altro ministero che non sia quello degli Interni – aggiunge Citterio – altrimenti questi eventi continueranno ad essere vissuti solo come un tema di ordine pubblico. Ma soprattutto bisogna lavorare sugli incentivi economici: ai giovani artisti, cui va azzerata la quota associativa Siae; ai gestori dei piccoli locali, prevedendo una tariffa forfettaria per un giorno alla settimana come si faceva in passato; ai proprietari di bar e ristoranti che vogliono mettersi in regola con la normativa sulla sicurezza e sull'acustica. Ci auguriamo che il Governo faccia la sua parte e che lo facciano anche i Comuni, prendendo spunto da Bologna e Milano che da anni stanno lavorando molto bene su questo tema. Tanto è vero che su 3000 spettacoli musicali organizzati in Italia nel 2017, mille si sono svolti in provincia di Milano.

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