Fipe: "A settembre metà dipendenti bar e ristoranti a casa senza lavorare"

Fipe: "A settembre metà dipendenti bar e ristoranti a casa senza lavorare"

DateFormat

22 ottobre 2020

Per i lavoratori dei pubblici esercizi la crisi dell'emergenza Covid è più evidente che in altri settori. Secondo una stima dell'Ufficio Studi Fipe, sulla base dei dati relativi alle ore di cassa integrazione in deroga diffusi dall'Inps ed ai contratti di lavoro a tempo determinato, a settembre oltre 400 mila dipendenti di bar e ristoranti sono rimasti a casa senza lavorare. Secondo l'Istituto nazionale di previdenza, infatti, nel corso del mese di settembre sono stati autorizzate oltre 8,7 milioni di ore di cig in deroga per i lavoratori di alloggio e ristorazione.

Partendo da questo dato, l'Ufficio Studi ha calcolato che tra lavoratori in cassa integrazione, circa 50 mila persone, e contratti a tempo determinato non attivati, circa 350, la metà degli 850mila dipendenti di bar e ristoranti non è stato impiegato nel corso dell'ultimo mese. "Questo dato è drammatico - commenta la federazione - e dimostra non solo che il settore dei pubblici esercizi è tra i più colpiti a causa della pandemia e delle misure di contrasto alla diffusione del virus, ma anche che, subito dopo l'estate, moltissime attività di ristorazione hanno chiuso i battenti o lavorano al minimo lasciando a casa i dipendenti".

"Le previsioni per i prossimi mesi - prosegue l'analisi dell'Ufficio Studi - sono ancor più negative se si pensa alle misure restrittive adottate da governo e Regioni nell'ultima settimana. A questo punto, non possiamo più aspettare oltre: serve un intervento immediato con contributi a fondo perduto per compensare le perdite di fatturato dei pubblici esercizi. Centinaia di migliaia di posti di lavoro rischiano di essere cancellati definitivamente".

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca