Fipe: "Niente aumento Iva se si tassano le sagre"

Fipe: "Niente aumento Iva se si tassano le sagre"

Per evitare di deprimere ulteriormente i consumi come accadrebbe con l'aumento dell'Iva in calendario dal primo luglio, la federazione italiana pubblici esercizi, suggerisce di reperire le risorse necessarie ad evitarlo "rimuovendo le esenzioni fiscali di cui beneficiano sagre, feste di partiti politici, circoli privati, circoli sportivi e quant'altro"

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14 giugno 2013

 

Per evitare di deprimere ulteriormente i consumi come accadrebbe con l'aumento dell'Iva in calendario dal primo luglio, Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l'Italia, suggerisce di reperire le risorse necessarie ad evitarlo rimuovendo le esenzioni fiscali di cui beneficiano sagre, feste di partiti politici, circoli privati, circoli sportivi e quant'altro. Se ciò avvenisse, si potrebbero reperire risorse stimate dal centro studi Fipe per circa 5 miliardi di euro. Fipe ha recentemente scritto al vice ministro dell'Economia e finanze, Luigi Casero, proprio per illustrare questa situazione e portare alla ribalta una battaglia intrapresa da molto tempo. Il mercato della somministrazione legata a questa offerta ‘parallela' sviluppa un mercato di dimensioni stimate attorno al 15% rispetto a quello ufficiale. Oltretutto, alcune di queste esenzioni sono già state individuate dalla Commissione europea come "aiuto di Stato". Fipe ha già da tempo sottoposto la questione all'Antitrust sia a livello nazionale che comunitario. "Rimuovere i privilegi di alcuni – ha commentato il presidente Fipe, Lino Stoppani – può corrispondere a creare condizioni migliori per tutti gli altri e consentire la ripresa economica".

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