Fipe: "Oltre ventimila firme per ripartenza bar e ristoranti il 18 maggio"

Fipe: "Oltre ventimila firme per ripartenza bar e ristoranti il 18 maggio"

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4 maggio 2020

Sono 21.360 le firme raccolte in pochi giorni a sostegno della petizione 'Apriamo in sicurezza bar e ristoranti il 18 maggio' promossa dalla FIPE, la federazione italiana dei Pubblici Esercizi, indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e che sintetizza "la disperazione dei tanti piccoli esercizi di somministrazione che senza contributi immediati sono destinati a non riaprire". E' una nota FIPE a sottolineare il successo dell'iniziativa: "oltre 3mila firme al giorno, con una decisa impennata nelle ultime ore, per chiedere al governo di anticipare la fine del lockdown per un settore che in Italia dà lavoro a 1,2 milioni di persone nell'ambito di 300mila imprese, creando un valore aggiunto di oltre 46 miliardi di euro"-

Un settore che è parte essenziale di una lunga filiera che coinvolge allevatori, agricoltori, pescatori, casari, trasportatori, e poienologi, vignaioli, imbottigliatori, magazzinieri, trasformatori
artigianali e industriali. ''Chi ha firmato questa petizione - spiega Aldo Cursano,vice presidente vicario della FIPE - non sono solo gli imprenditori del settore, ma anche tanti cittadini che chiedono di poter nuovamente contare su un servizio importante della loro quotidianità. Se aiutati con contributi veri, Bar e ristoranti sono pronti a riaprire in sicurezza, sulla scia delle centinaia di migliaia di imprese che da oggi sono tornate a svolgere la loro attività in tutta Italia".

"Fipe ha elaborato un serio protocollo per garantire nei locali la sicurezza basata sul distanziamento interpersonale e questa è un'assunzione di responsabilità e una dimostrazione di serietà da parte dell'intera categoria. È chiaro però che la prevista riduzione dei fatturati, dovuta proprio al rispetto delle misure di distanziamento, dovrà essere compensata con contributi a fondo perduto e una pari riduzione dell'imposizione fiscale. Il presidente del Consiglio, non può ignorare queste richieste", conclude auspicando che già da domani venga convocato un tavolo di lavoro espressamente dedicato ai pubblici esercizi e alla loro prossima riapertura. "Abbiamo 15 giorni di tempo per farlo in sicurezza e con un piano preciso''.

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