Fipe: "Già 21 miliardi di perdita per la ristorazione". Per velocizzare i buoni spesa usare la rete degli emettitori dei buoni pasto

Fipe: "Già 21 miliardi di perdita per la ristorazione". Per velocizzare i buoni spesa usare la rete degli emettitori dei buoni pasto

Il vicepresidente Cursano; "Il volume del nostro lavoro non sarà più legato alla somministrazione solo al consumo sul posto, il delivery sempre di più occuperà un 30-40% del nostro sistema produttivo".

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1 aprile 2020

Nel settore della ristorazione "siamo a 21 miliardi di perdita. Bisognerebbe consentire a chi è nelle condizioni di garantire il distanziamento di riprendere il prima possibile. Una certa tipologia di ristorazione, pur perdendo qualche tavolo, è assolutamente in grado di poter assicurare un servizio in sicurezza. Chi ha spazi più piccoli si dovrà orientare più sulle consegne a domicilio. Ma non si può decidere la vita e la morte di un esercizio in questo modo". Così Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze e vicepresidente vicario Fipe nazionale, ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus, emittente dell'Università Niccolò Cusano. "Ormai in prospettiva - continua Cursano - il volume del nostro lavoro non sarà più legato alla somministrazione solo al consumo sul posto, il delivery sempre di più occuperà un 30-40% del nostro sistema produttivo, il take-away sarà un'altra formula. Dobbiamo essere nelle condizioni di poter riformulare la nostra offerta". "Quando cambia un mondo, cambiano i modelli di consumo, non è che si può continuare a pagare lo stesso affitto e le stesse tasse se i volumi di consumo diminuiscono. Altrimenti il giochino si rompe. Laddove sono garantite certe condizioni di sicurezza, noi dobbiamo cominciare a guardare avanti. Che si riapra ad aprile o a maggio, bisogna iniziare a guardare avanti" conclude Cursano. 

 

Fipe: “per velocizzare i buoni spesa covid usare la rete degli emettitori dei buoni pasto”

“La rete degli emettitori buoni pasto vuole dare il proprio contributo diventando un veicolo per distribuire nel più breve tempo possibile le risorse messe a disposizione dal Governo con l’operazione solidarietà alimentare alle famiglie che ne hanno bisogno. In questa fase, la rapidità di intervento può fare la differenza e dunque è opportuno utilizzare infrastrutture già esistenti e collaudate. In molte città si stanno sperimentando soluzioni che coinvolgono gli emettitori di buoni pasto, ma è necessario rendere questa soluzione strutturale e valida per tutti i Comuni. Si creino dei buoni spesa da distribuire ai Comuni e da spendere negli esercizi convenzionati con commissioni calmierate. Siamo certi che gli emettitori siano pronti a fare la loro parte contribuendo al valore acquistato e mettendo la loro rete a disposizione dell’emergenza”. È la proposta lanciata da Roberto Calugi, direttore generale di Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. Un’ipotesi che trova già il favore degli emettitori aderenti ad Anseb, fra cui il leader di mercato Edenred e anche dello storico emettitore italiano Pellegrini.

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