La ristorazione si lascia alle spalle la pandemia e guarda al futuro

La ristorazione si lascia alle spalle la pandemia e guarda al futuro

Numeri positivi nel dodicesimo Rapporto Ristorazione della Fipe. Nel 2023 il valore aggiunto è di oltre 54 miliardi di euro, con un incremento anche sul livello pre-pandemia (+3,9%). Il settore punta sempre di più su sostenibilità e innovazione. 

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11 aprile 2024

Il Rapporto sulla Ristorazione 2024 della Fipe, giunto alla sua dodicesima edizione, disegna un quadro più "rosa" rispetto agli anni precedenti. Secondo l'indagine dell'Ufficio Studi della federazione dei pubblici esercizi, ammonta a 54 miliardi di euro a prezzi correnti il valore aggiunto della ristorazione nel 2023. Un contributo che è cresciuto significativamente dal 2022 e che indica come la voragine generata dall’emergenza pandemica sia definitivamente “dietro le spalle”, con un recupero del +3,9% rispetto al periodo pre-Covid. Numeri, questi, accompagnati da una forte spinta agli investimenti come dimostra il fatto che nel 2023 circa un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli strumenti digitali. E per il 2024 le imprese annunciano un piano di investimenti che sfiora i 4 miliardi di euro.

Sostenibilità e innovazione, infatti, sono i trend che caratterizzano il settore. Da un lato, circa 9 ristoranti e bar su 10 hanno adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente. Dall’altro, oltre l’80% delle imprese ha introdotto uno o più strumenti digitali all’interno dei propri locali. Dallo studio emerge anche il buon andamento della spesa delle famiglie nella ristorazione che ha raggiunto la soglia dei 92 miliardi di euro tornando (in valore) abbondantemente al di sopra dei livelli pre-pandemia e recuperando significative quote di mercato rispetto al consumo domestico.

A dicembre 2023 erano 331.888 le imprese della ristorazione, in leggera contrazione rispetto all’anno precedente (-1,2%). Di queste, 132.004 sono bar, 195.471 ristoranti, take away, gelaterie e pasticcerie e 3.703 aziende che offrono servizi di banqueting e catering. A dimostrazione della dinamicità del settore, oltre diecimila imprese hanno avviato l’attività nel 2023 (+6,5% sul 2022). Su questo fenomeno si allunga, tuttavia, l’ipoteca dei troppi insuccessi che segnano l’iniziativa di tanti aspiranti imprenditori: il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese supera, a cinque anni, appena il 50%. Il 28,9% delle imprese è gestito da donne, con una più alta incidenza nel canale bar (33,1% del totale). Le imprese guidate da giovani under 35 sono il 12,9% del totale, concentrate principalmente nel segmento ristoranti (60,3%), mentre le attività sotto il controllo di imprenditori stranieri sono oltre 50mila (circa il 14% del totale).

Secondo il Centro Studi di FIPE, infine, il 2023 può essere considerato un anno positivo anche dal punto di vista dell’occupazione, con 1,4 milioni di addetti, in crescita del 6,4% rispetto al 2022 e del 2,3% rispetto al 2019. Focalizzando l’attenzione sul solo lavoro dipendente, le oltre 165mila aziende con almeno un dipendente hanno impiegato, nella media dell’anno, 1.070.839 lavoratori (6,4 unità per impresa), superando dell’8,1% il livello pre-pandemia (circa 80mila unità in valore assoluto). Si è totalmente riassorbita l’emorragia dei contratti a tempo indeterminato, cresciuti di oltre 11mila unità rispetto al 2019, che oggi costituiscono la forma prevalente dei rapporti di lavoro nel settore della ristorazione (58,5%).

Urso: "Il mondo della ristorazione è vicino alla gente ed è inclusivo"

Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha inviato un videomessaggio mostrato in apertura della presentazione del Rapporto sulla ristorazione 2024 di Fipe
Confcommercio. "Il settore della ristorazione - ha detto Urso - è vicino alla gente, con il 22% gestito da donne e il 13% da under 35, e dimostra la capacità di rinnovarsi costantemente attraendo nuovi talenti e i titolari stranieri sono il 14% totale evidenzia il ruolo dell'Italia crocevia di culture anche nella ristorazione. Questa capacità di saper coniugare diversità senza disperdere la tradizione è una delle nostre grandi ricchezze".  "Nel contesto della prima giornata del made in Italy il 15 aprile - ha aggiunto il ministro -  il vostro contributo assume un significato più profondo. Il governo è al vostro fianco impegnato a sostenere la crescita e iniziative specifiche perché sappiamo quali sfide affrontate ogni giorno". Il ministro ha ricordato che la collaborazione della Fipe all'iniziativa "Aggiungi un posto a tavola che c'è un bambino in più" per favorire l'accesso delle famiglie alla ristorazione, in particolar modo quelle numerose con figli a carico, "mostra l'amore della ristorazione come esperienza di convivialità, inclusiva, con il piacere a tavola ed è espressione dello stile italiano che tutto il mondo ci invidia".

Stoppani: "Riconoscere alla ristorazione il ruolo che ha nell'economia del Paese"

Il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani, è interventuo alla presentazione del rapporto Ristorazione 2024. “Il 2023 è stato un buon anno per la ristorazione italiana - ha detto Stoppani - e per il 2024 le aspettative degli imprenditori restano prudentemente positive. Nonostante le sfide legate all'inflazione e all'incertezza del quadro geopolitico, i consumi, l’occupazione e il valore aggiunto sono sensibilmente cresciuti tornando, quantomeno in valore, al di sopra dei livelli pre-pandemia". Anche la contrazione del numero delle imprese - ha aggiunto Stoppani - non è necessariamente una cattiva notizia se si traduce in un rafforzamento delle competenze e un aggiornamento dei format, grazie al progressivo apporto di tante imprenditrici e di tanti giovani che decidono di mettersi in proprio. Il settore è in trasformazione come è testimoniato anche dalla spinta ad investire e ad innovare. Oltre il 50% degli imprenditori ha effettuato uno o più investimenti nel 2023 in chiave green e digitale e un numero altrettanto importante prevede di investire quest’anno". "Sono segnali di fiducia - ha concluso Stoppani -  che meriterebbero di essere ulteriormente sostenuti da politiche che riconoscano alla ristorazione il ruolo che ha nell’economia e nella società”.

 

a cura di 

Ugo Da Milano

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