Fipe chiede un unico unico Ministero per i pubblici esercizi

Fipe chiede un unico unico Ministero per i pubblici esercizi

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18 giugno 2020

Provvedimenti emergenziali ma anche  indicazioni strutturali per rilanciare il settore, come riunire  in un unico Ministero tutte le competenze che riguardano i  pubblici esercizi. E' quanto ha chiesto la Fipe agli Stati Generali dell'Economia a Villa  Pamphilj.  La Federazione ha sollecitato provvedimenti capaci di tamponare i problemi economico-finanziari impedendo la chiusura di molte aziende e altri di natura strutturale e di visione per rilanciare il  comparto.  Tra i primi il rafforzamento del sostegno  alle imprese, in modo particolare degli indennizzi  per le ingenti perdite di fatturato, della liquidità e delle competenze  professionali da preservare con tutti gli strumenti di  protezione sociale disponibili. I provvedimenti strutturali e di  visione strategica del settore riguardano, invece, l'attivazione  di politiche governative sulla ristorazione e la filiera  agroalimentare capaci di dare dignità  istituzionale al settore.

“Oggi - spiega  ancora la Federazione dei pubblici esercizi - le competenze sulla ristorazione sono frammentate su tre Ministeri , Sviluppo Economico, Agricoltura e Turismo, che hanno altre  priorità settoriali con i danni che da tempo Fipe denuncia:  asimmetria di regole, concorrenza sleale, dequalificazione e despecializzazione professionale, sviluppo delle malattie  cibo-alcol correlate (alcolismo, obesità, intolleranze e  allergie alimentari), mala movida e  infiltrazioni malavitose".  "C'è bisogno di una regia unica che sappia migliorare il settore nell'interesse anche del Paese, favorendo la sua  trasformazione digitale, investendo sul suo capitale umano,  rafforzando l'identità con elementi strategici per la filiera  agroalimentare e turistica, rivedendo il sistema delle regole  uniche per tutto il settore. Il settore è disciplinato da una  legge che ha trent'anni, quando esistevano un  altro mercato e altri modelli di consumo. La domanda è cambiata,  i modelli di consumo si sono evoluti, il Paese ha bisogno  anche di una ristorazione forte per il suo rilancio".

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