Fipe: “Tolleranza zero contro il lavoro nero, ma le imprese hanno bisogno di più flessibilità"

Fipe: “Tolleranza zero contro il lavoro nero, ma le imprese hanno bisogno di più flessibilità"

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20 gennaio 2020

“Quella del lavoro nero è una piaga che purtroppo affligge l’intera economia italiana e anche la ristorazione. La Federazione tutta ribadisce la propria ferma condanna a qualunque tipo di irregolarità che coinvolga il suo settore di riferimento”. Così Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, commenta i risultati dell’operazione “master black” che ha condotto gli inquirenti a smantellare una rete di 250 lavoratori irregolari nel bresciano. “Operazioni come quelle di oggi sono fondamentali: non bisogna mai abbassare la guardia. Fare controlli e tutelare il lavoro è doveroso, anche nel rispetto di quella stragrande maggioranza di imprenditori che applicano correttamente il contratto nazionale di lavoro di cui siamo stati i primi ideatori e firmatari. È però altrettanto importante capire le cause, che se non gestite contribuiscono ad alimentare il fenomeno del lavoro nero, e cercare di porvi rimedio – continua Stoppani –. Quello della ristorazione è un settore che, dovendo fare i conti con una domanda fortemente stagionale e a flussi di domanda talvolta difficilmente prevedibili, ha bisogno di maggior flessibilità per quanto riguarda i contratti dei dipendenti. Una strada potrebbe essere quella di reintrodurre i voucher, abbandonati troppo in fretta e senza un adeguato approfondimento. Da parte nostra assicuriamo il massimo impegno nella sensibilizzazione degli associati nei confronti di un tema così delicato, allo stesso tempo ci auguriamo un rapido intervento da parte delle istituzioni per aiutarci a tutelare sia i lavoratori che gli imprenditori onesti, che finiscono poi per pagare più di altri la concorrenza sleale di chi impiega in nero i lavoratori”.

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