Dal tavolo alla filiera: la "rivoluzione" delle competenze in cucina

Dal tavolo alla filiera: la "rivoluzione" delle competenze in cucina

Fipe a Tuttofood: nella ristorazione italiana ci sono oltre 1,5 milioni di addetti, di cui più di 1,1 milioni dipendenti, pronti a rispondere a una clientela esigente e a un contesto in continuo cambiamento. 

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8 maggio 2025

Con oltre 1,5 milioni di addetti, di cui più di 1,1 milioni dipendenti, la ristorazione italiana si conferma anche nel 2024 come uno dei pilastri dell’economia nazionale e un potente moltiplicatore di valore lungo tutta la filiera agroalimentare. Un comparto in pieno fermento, giovane (quasi il 40% della forza lavoro ha meno di 30 anni), che evolve verso una maggiore stabilità contrattuale (il 60% ha un contratto a tempo indeterminato) e che chiede con sempre più forza competenze qualificate, trasversali, pronte a rispondere a una clientela esigente e a un contesto in continuo cambiamento.

Di questo si è parlato a Milano, nell’ambito di TUTTOFOOD 2025, durante il talk “La circolarità delle competenze: un valore che dalla ristorazione si diffonde lungo tutta la filiera”, promosso da Fipe-Confcommercio. Un confronto tra imprenditori, formatori, esperti del settore e rappresentanti dell’alta cucina, con al centro un tema sempre più strategico: il ruolo delle competenze, tecniche, relazionali, culturali, nel garantire qualità del servizio e nel rafforzare l’integrazione tra ristorazione e produzione agroalimentare.

"La ristorazione è il terminale della filiera, ma anche il suo primo interprete verso il consumatore", ha dichiarato Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di Fipe. "Se vogliamo una filiera forte, coesa e capace di innovare, dobbiamo partire da un capitale umano di qualità: motivazione, formazione continua e competenze solide sono la chiave per fare della ristorazione un volano di sviluppo sostenibile per l’intero comparto". Moderato da Daniele Ferretti (Ufficio Studi FIPE), il dibattito ha visto la partecipazione di Vittorio Dall’Aglio, presidente del Gruppo Scuole Alta Formazione FIPE, Marta Cotarella, co-fondatrice dell’Accademia Intrecci, lo chef Giovanni De Nardi e Marina Porotto, titolare del Biggie Cocktail Bar.

Oltre alle buone notizie però non mancano le ombre. Secondo i dati Fipe, il 90,2% delle imprese che hanno cercato nuovo personale nel 2024 ha incontrato difficoltà. La causa? Da una parte un evidente "mismatch" tra le competenze richieste e quelle offerte (38,1%), dall’altra rifiuti espliciti da parte dei candidati (34,8%). Il risultato è un mercato del lavoro in affanno, dove la domanda supera l’offerta qualificata. Per questo Fipe lancia un appello chiaro: servono politiche attive del lavoro e percorsi formativi più incisivi, capaci di leggere le trasformazioni del mercato e fornire strumenti concreti a chi vuole costruire un futuro nel settore. 

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