Firenze, "la ztl notturna estiva è un provvedimento inutile"

Firenze, "la ztl notturna estiva è un provvedimento inutile"

Confcommercio, Confesercenti, CNA e Confartigianato ribadiscono la loro contrarietà, perché "equivarrebbe non solo a mettere in difficoltà molte attività economiche, ma anche a limitare la possibilità per tutti i fiorentini e le loro famiglie di accedere facilmente alla parte centrale della città". "Zone rosse": "no a strumentalizzazioni politiche della questione sicurezza" .

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30 maggio 2019

In merito al provvedimento assunto dal Comune di Firenze sulla ZTL estiva notturna, che prevede l'eliminazione della finestra serale di accesso dalle 20 alle 23 il venerdì ed il sabato a partire dal 21 giugno, le associazioni di categoria del commercio e dell'artigianato (Confcommercio, Confesercenti, CNA e Confartigianato) ribadiscono la loro contrarietà, perché "equivarrebbe non solo a mettere in difficoltà molte attività economiche, ma anche a limitare la possibilità per tutti i fiorentini e le loro famiglie di accedere facilmente alla parte centrale della città". L'esperienza della ZTL – dicono le quattro sigle - è pluridecennale e ha subìto nel corso degli anni infinite modifiche, senza mai riuscire a risolvere nella sostanza il problema della vivibilità del centro storico né quello di una sua ordinata fruizione.  Proseguire con le chiusure ad oltranza del traffico suona dunque come una scelta superata e dannosa, perché oltre tutto scoraggia la frequentazione dei fiorentini e relega questa parte di città alla sola frequentazione turistica. Una conseguenza destinata ad incidere profondamente nella impostazione di lavoro delle attività economiche del centro storico. Come è stato dimostrato negli ultimi due anni con appositi report fotografici, i provvedimenti sulla Ztl si sono dimostrati inutili anche per l'obiettivo dichiarato dal Comune di Firenze di eliminare i problemi di sosta selvaggia in centro. Secondo le quattro associazioni, l'unico modo valido per reprimere il fenomeno resta quello di garantire il controllo del territorio con una maggiore presenza della Polizia Municipale e con l'applicazione delle sanzioni a chi le merita". Sugli sconti nei parcheggi, "pur esprimendo apprezzamento per l'iniziativa, peraltro sollecitata dalle categorie", le associazioni ritengono che "si deve fare di più. In particolare, per favorire l'accessibilità del centro storico le agevolazioni dovrebbero essere applicate tutti giorni della settimana dalle ore 20 alle 8, anche ai parcheggi di Beccaria, Sant'Ambrogio, Binario 16 e Oltrarno" Le associazioni di categoria del commercio e dell'artigianato ribadiscono infine "l'impegno degli imprenditori ad esercitare le proprie attività economiche all'insegna della qualità e della responsabilità verso il territorio e verso quanti, fiorentini e non, amano la città".

"Zone rosse": "no a strumentalizzazioni politiche della questione sicurezza" 

"Sottraiamo la questione alle strumentalizzazioni politiche, la sicurezza non è un tema di destra o di sinistra". Confcommercio Firenze interviene così nel dibattito innescato dalla decisione del Tar Toscana di annullare l'ordinanza del prefetto di Firenze sulle cosiddette "zone rosse", presa anche a seguito delle sollecitazioni dell'associazione di categoria. "Non ci interessa partecipare al dibattito politico, ma ci sentiamo parte in causa", spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni. "Avevamo denunciato al prefetto la situazione ormai insostenibile: le stesse persone, negli stessi luoghi, negli stessi orari, compiono tutte le sere gli stessi reati. Con un danno enorme per la sicurezza e l'immagine della città, dei fiorentini, dei turisti, degli operatori, di chi vive e chi lavora in determinati orari e in determinate zone ed ha il pieno diritto di godersi la città in sicurezza. Il provvedimento per le "zone rosse" rappresentava una risposta intelligente al problema e dava alle autorità strumenti utili per reprimere forme ed episodi di criminalità che avvelenano la nostra città". "Con l'annullamento del provvedimento", prosegue Marinoni, "si torna indietro e si restituisce la città al malaffare. È chiaro, al di là e al di fuori della politica, che non ci appartiene e non ci interessa, che non possiamo esserne soddisfatti" ."Intorno alla questione sicurezza abbiamo coalizzato molte delle forze economiche e sociali che hanno a cuore la città - aggiunge il presidente della Confcommercio fiorentina, Aldo Cursano - così è nato il nostro Patto per Firenze, un documento firmato da cinquanta degli imprenditori più importanti del terziario locale che hanno voluto insieme esprimere idee e suggerimenti per promuovere benessere ed economia della città. E la lotta a degrado, illegalità e criminalità è stato proprio uno dei punti più sentiti di questo documento". "Ci siamo stancati di restare testimoni impotenti di fronte a tante situazioni spiacevoli e pericolose. Intollerabile poi sopportare la strafottenza, quando non le vere e proprie minacce, dei delinquenti che abbiamo denunciato e che dopo poco tornano a spacciare, rubare o commettere altri crimini di fronte ai nostri locali, spesso ai danni di clienti, residenti e nostri dipendenti", continua Cursano. "È opportuno che ognuno svolga il proprio ruolo", ribadisce il presidente della Confcommercio fiorentina, "noi da tempo, come associazione di categoria, stiamo cercando di rispondere alla legittima domanda di sicurezza che ci viene dalla nostra base associativa, ma anche dai turisti e dai fiorentini che frequentano le nostre attività. Per questo motivo più volte ci siamo rivolti alle autorità denunciando alcuni episodi e richiamando l'attenzione di tutti sul fenomeno. Ci pareva che il provvedimento della Prefettura fosse uno strumento equo ed utile a risolvere i problemi. Adesso viene invece addirittura strumentalizzato... non ci stiamo! Salvaguardare la libertà di movimento e l'incolumità di chi vive, opera o semplicemente passa in certe aree, soprattutto del centro storico, ci pare questione di civiltà più che di faziosità politica". "La difesa del diritto alla sicurezza deve essere una battaglia trasversale e deve unire tutti. Dobbiamo garantire democrazia e libertà. E senza sicurezza non può esserci vera libertà, neppure economica".

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