Fiva: a Natale mercatini affollati ma consumi stazionari

Fiva: a Natale mercatini affollati ma consumi stazionari

Secondo la federazione dei venditori ambulanti, il periodo natalizio ha rispecchiato le situazioni ormai consuete da qualche anno. Affari concentrati nei giorni immediatamente precedenti il Natale e consumatori orientati verso i piccoli regali.

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27 dicembre 2010

Le rilevazioni della Fiva Confcommercio (la Federazione italiana dei venditori ambulanti e su aree pubbliche) sull'andamento delle vendite natalizie 2010 fanno registrare segnali assai contraddittori fra i diversi settori merceologici e le diverse modalità di mercato. Complessivamente si segnala una situazione stazionaria sia rispetto alle previsioni della vigilia sia rispetto al confronto con lo scorso anno. In ogni caso sui mercatini, sia ordinari che straordinari e soprattutto quelli natalizi si è registrato il pienone, salvo situazioni isolate dovute al maltempo. Il maltempo prolungato, la neve e il gelo delle settimane precedenti il Natale, ha influito notevolmente sugli acquisti che in realtà sono decollati soprattutto nei giorni immediatamente antecedenti il 25. Le conseguenze della crisi economica si sono risentite soprattutto nelle vendite dei prodotti del vestiario per i quali il consumatore aspetta i saldi. Segno negativo dunque per abbigliamento e calzature. Qualche segnale negativo anche per le pelletterie e per le vendite degli altri articoli non alimentari e dei casalinghi e/o articoli da regalo. Stazionario invece il volume di vendita della piccola oggettistica, della bigiotteria e degli articoli di stagione. Positivo invece il segno delle vendite dei piccoli accessori di abbigliamento (guanti, cappelli, sciarpe). Piuttosto buono il risultato del comparto alimentare, che in qualche modo tiene e in talune aree segnala livelli di crescita rispetto allo scorso anno. L'andamento delle vendite è stato quasi omogeneo in tutte le aree geografiche con una eccezione nell'area settentrionale dove l'incidenza di mercatini natalizi tipici si è fatta sentire non solo sul piano delle vendite ma anche sul piano delle presenze turistiche. che hanno prolungato, accrescendola, la tendenza positiva che fanno registrare da anni. In controtendenza l'area meridionale del Paese. In ultima analisi dunque il periodo natalizio ha rispecchiato le situazioni ormai consuete da qualche anno, con gli affari che si concentrano nei tre/quattro giorni precedenti il Natale e con i consumatori che - oltre ai prodotti alimentari - prediligono essenzialmente i piccoli regali.

 

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