Fmi: "Bene gli sforzi del governo ma l'Italia resta vulnerabile"

Fmi: "Bene gli sforzi del governo ma l'Italia resta vulnerabile"

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10 luglio 2012

L'Italia rimane ''vulnerabile'' alla crisi dell'Euro e potrebbe avere un effetto a catena a livello mondiale, malgrado gli ''enormi sforzi'' compiuti dal presidente del Consiglio Mario Monti. Lo afferma il Fondo monetario internazionale che prevede una ripresa solo dal prossimo anno, con il rialzo delle esportazioni anche se il tasso di crescita continuera' a rimanere indietro rispetto al resto dell'Eurozona senza riforme importanti. Il Fondo, nel rapporto annuale, sottolinea inoltre che le banche italiane sono stabili pur facendo ancora troppo affidamento sulla liquidita' fornita dalla Bce e i creditori che stanno diventando troppo esposti al rischio sul debito sovrano e all'aumento dei tassi di prestito.''Le autorita' hanno avviato un ambizioso programma per garantire la sostenibilita' e promuovere la crescita - si legge nel rapporto -. Nonostante questi sforzi forti, l'Italia resta vulnerabile al contagio della crisi dell'area dell'euro, con conseguenze di ricaduta per l'intera area e il resto del mondo.'' Il rapporto sottolinea anche l'importanza di mantenere lo slancio per le riforme con il costante appoggio pubblico di cui gode Monti, la cui popolarita', prosegue il Fondo e' un po' calata, pur restando relativamente alta, a causa dei tagli imposti dall'austerity. ''La chiave - spiega l'Fmi - sara' nel modo in cui saranno attuate le riforme. Nella misura in cui il sostegno pubblico si indebolira' allora tutto cio' diventera' piu' difficile. Il sostegno pubblico c'e' ancotra ed e' importante
che resti''. Il Fondo
conferma per l'Italia due anni di recessione: Pil 2012 -1,9%, Pil 2013 -0,3%. L'economia italiana si ''dovrebbe contrarre per tutto quest'anno a causa delle tensioni finanziarie, del rallentamento globale e della necessita' di consolidare i conti pubblici''. ''Senza shock, la ripresa potrebbe manifestarsi all'inizio del 2013, grazie a un modesto rimbalzo dell'export, ma sara' comunque in ritardo rispetto all'andamento'' dell'intera area euro, prosegue il Fondo. ''Sull'Outlook i rischi sono al ribasso'' prosegue il Fondo, '' a causa dell'intensificarsi dellacrisi dell'eurozona''. Luce verde ai tagli alla spesa pubblica (spending review), ''vanno nella giusta direzione'', e' scritto nel rapporto. Per quanto rigurda la finanza pubblica, il Fondo prevede
un rapporto deficit/pil in calo a 2,6% quest'anno (dal 3,9% del 2010) e all'1,5% il prossimo anno. Si tratta di numeri non comparabili con la definizione di pareggio di bilancio adottata nella Ue, dove si sterilizza l'effetto del ciclo. L'Italia in sede europea ha come obiettivo il pareggio del
bilancio del 2013. Per quanto riguarda il debito/pil e' previsto in salita al 125,8% nel 2012 dal120,1 dello scorso anno e poi nel 2013 al 126,4%.


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