Intervento del Presidente Sangalli su Legalità

Intervento del Presidente Sangalli su Legalità

Forum Cernobbio 2013

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26 marzo 2013

 

 

FORUM CERNOBBIO 2013
Intervento del Presidente Sangalli su Legalità

 

Cari amici,

sicurezza e legalità sono fattori che incidono direttamente sulla competitività non solo del nostro sistema economico, ma anche dei territori e delle singole imprese. Sono, dunque un prerequisito fondamentale per lo Stato di diritto, ma anche per la crescita e lo sviluppo. Un prerequisito la cui mancanza penalizza lo svolgimento di qualsiasi attività economica.

I fenomeni criminali, infatti, rappresentano un grave danno per  l'economia legale e sana, nuocciono alla competitività delle imprese, sostentano la malavita, arricchiscono le mafie, avvelenano la società civile.

L'illegalità genera, dunque, un mercato artefatto, pericoloso e parallelo che falsa le regole e che si alimenta di: racket, usura, contraffazione, abusivismo, lavoro nero, evasione fiscale, economia sommersa.

Oggi per effetto del prolungarsi della recessione che ha assunto toni drammatici, il costo dell'illegalità per le imprese del nostro Paese rappresenta un peso davvero insostenibile.

E proprio nella crisi si elevano i rischi di infiltrazioni mafiose nell'attività d'impresa e di proliferazione dell'usura, si acuiscono i fenomeni di microcriminalità, aumenta la paura di furti e rapine a danno degli esercizi commerciali e, in particolare, delle categorie di esercenti più esposte, come i benzinai, i gioiellieri, i tabaccai.

E questa percezione di crescente insicurezza viene, peraltro, rilevata dall'indagine Censis-Confcommercio che abbiamo diffuso oggi.

L'impegno per la tutela e la promozione della legalità va, quindi, sempre alimentato e rinnovato giorno per giorno. E certamente passa dai luoghi della conoscenza e del sapere, dall'esempio virtuoso delle istituzioni, dall'incoraggiamento e dall'arricchimento dello scambio culturale, dallo sviluppo delle forme di convivenza civile che rappresentano fattori significativi di deterrenza contro qualsiasi forma di violenza, di prepotenza, di sopruso.

Dobbiamo fare in modo che la cultura della legalità e l'affermazione dello Stato di diritto si radichino sempre di più nel territorio.

E oggi anche la qualità delle scelte politiche si misura anzitutto sul versante della risposta al deficit di legalità.

E serve il contrasto più determinato della piaga della corruzione.

Corruzione, giustamente definita dal Presidente della Corte dei Conti, Giampaolino, come una "tassa immorale ed occulta".  

Serve, dunque, una vera e propria ricostruzione dell'etica pubblica e dell'etica dell'impegno politico.

In questa direzione ognuno deve fare fino in fondo la propria parte, perseverando nell'azione di valorizzazione dell'onestà, della lealtà, del merito, della responsabilità.

Mi piace qui ribadire, così come è nella nostra tradizione e cultura associativa, e come testimonia la preziosa attività di una nostra Commissione ad hoc, l'attività di Confcommercio contro tutte le mafie, contro la criminalità, il racket, l'usura, la corruzione.

Perché l'impegno per la diffusione della cultura della legalità, la prevenzione delle infiltrazioni mafiose nell'economia, le iniziative per la creazione di un contesto sicuro per gli imprenditori del settore, il contrasto alla contraffazione e all'abusivismo sono tutti obiettivi che la nostra Confederazione persegue da tempo e con determinazione attraverso un'articolata attività di collaborazione con Istituzioni e Forze dell'ordine.

A questo proposito ricordo, solo a titolo di esempio, il Protocollo video allarme antirapina con il Ministero dell'Interno; il vademecum per la sicurezza delle imprese commerciali realizzato con la Questura di Milano; il Protocollo per la diffusione della cultura della legalità sottoscritto con il Ministero dell'Istruzione; il Premio Libero Grassi; il Protocollo Quadro per la Legalità e la Sicurezza delle imprese siglato con il Ministero dell'Interno.

Il rafforzamento della sicurezza e legalità non sono più differibili; perché tutti noi meritiamo di vivere in uno Stato di diritto compiuto, senza zone d'ombra; perchè abbiamo il dovere di garantire alle nuove generazioni un futuro migliore.

Grazie

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