Friuli: fiducia in caduta libera per le imprese del terziario

Friuli: fiducia in caduta libera per le imprese del terziario

Per l'Osservatorio Confcommercio, la crisi è peggiorata nel secondo semestre 2013. Diminuiscono i ricavi, aumenta la disoccupazione, peggiora la situazione finanziaria. Sempre meno le imprese che si recano in banca a fare richiesta di credito e, tra quelle che inoltrano la domanda, aumentano le risposte negative.

DateFormat

15 luglio 2013

 

Le imprese friulane del terziario vedono sempre più nero. Il tasso di fiducia sull'economia italiana è peggiorato, passando dal -60,9, registrato a marzo 2013, al -63,5% di giugno. Sono i dati dell'Osservatorio di Confcommercio Friuli, che prevede il medesimo trend per i mesi di luglio, agosto e settembre.

Aumenta il pessimismo delle imprese con riferimento alla propria situazione specifica (-41,3 su -38,9). La situazione appare in ogni caso meno grave rispetto a quella nazionale. La previsione nel breve periodo non accenna a dare segnali di miglioramento (-20,1 su -16,0).

Peggiora anche l'indicatore relativo all'andamento dei ricavi nel secondo trimestre 2013 (-35,5 su -33,6 del primo). La situazione risulta tuttavia meno grave rispetto alla media nazionale. La previsione per i mesi estivi non lascia sperare in segnali di miglioramento immediato (-17,5 su -15,0).

Ancora in crescita la disoccupazione nel secondo trimestre 2013 (-20,6 su -18,8). La congiuntura rimane critica ma comunque meno grave rispetto alla media nazionale. Nemmeno i mesi estivi fanno sperare in un'inversione di tendenza dell'indicatore (-11,5 su -9,8).

Migliora la situazione relativa ai prezzi praticati dai fornitori nel secondo trimestre 2013 (-27,4 su -29,3). La contingenza risulta inoltre migliore rispetto a quella registrata a livello nazionale. Il trend in vista dei mesi estivi dovrebbe proseguire sulla scia di questa timida ripresa (-15,2 su -16,5).

In leggero miglioramento anche l'indicatore relativo ai ritardi nei tempi di pagamento da parte dei clienti (-41,1 su -42,1). Il dato risente con ogni probabilità della crescente dilatazione dei "termini di pagamento" che gli imprenditori stanno attualmente concedendo, da contratto, ai propri clienti. Peggiora invece la capacità delle imprese del terziario Fvg nel fare fronte ai propri impegni finanziari. Il saldo congiunturale scende dal -34,0 registrato al marzo 2013 all'attuale -30,0. La situazione appare in ogni caso meno pesante rispetto a quella nazionale.

Infine, si abbassa la percentuale di imprese friulane che nel secondo trimestre 2013 si sono recate in banca per chiedere un fido o la rinegoziazione di un fido esistente (sono state il 21,1% contro il precedente 23,7%). In questo contesto diminuisce anche la percentuale delle imprese che hanno visto accolta la propria richiesta di credito con un ammontare pari o superiore (la cosiddetta area di stabilità): sono state il 38,8% contro il precedente 42,2%. Contemporaneamente aumenta la percentuale delle imprese che hanno visto accolta la propria richiesta di credito con un ammontare inferiore a quello richiesto sommata a quelle che hanno visto respinta la propria richiesta (la cosiddetta area di irrigidimento): sono state il 36,9% contro il precedente 31,6%. 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca