Fumo: il tar da' ragione alla Fipe

Fumo: il tar da' ragione alla Fipe

Il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto le proteste degli esercenti sulla responsabilità oggettiva: niente più multe per chi non farà lo sceriffo
Roma, 22 dicembre 1999

 

 

Roma, 3 agosto 2005

 

 

 

 

FUMO: IL TAR DA' RAGIONE ALLA FIPE

Il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto le proteste degli esercenti sulla responsabilità oggettiva: niente più multe per chi non farà lo sceriffo

 

 

 

Baristi, ristoratori, gestori di discoteche e di sale bingo dovranno limitarsi ad esporre i cartelli a norma di legge sul divieto di fumo. Con la sentenza emessa oggi, a seguito dell'udienza del sette luglio scorso, il Tar del Lazio ha dato ragione alla Fipe: i ristoratori non dovranno fare gli sceriffi. Nella sentenza riportata integralmente anche sul sito www.fipe.it si specifica infatti che con la circolare ministeriale del 17 dicembre 2004: "… Viene dunque imposto un preciso dovere di vigilanza a fini pubblici a soggetti privati, del tutto sfornito di base legale, e che dunque è illegittimo anzitutto per violazione del principio di legalità".

 

Sempre secondo il Tar, la disposizione ministeriale avrebbe anche infranto i limiti imposti alla libertà di iniziativa economica privata previsti dall'articolo 41 della Costituzione. Il magistrato ha infatti ritenuto "palesemente erronea l'interpretazione seguita dalla circolare" che faceva oltretutto riferimento alla precedente legge contro il fumo del 1975.

 

"Il ricorso – si legge nella sentenza – è fondato e meritevole di positiva valutazione".

 

"In questa sentenza hanno vinto la legge e il buon senso – afferma Edi Sommariva, direttore generale di Fipe-Confcommercio – perché l'interpretazione del Tar non fa altro che avvalorare le nostre tesi. Ristoratori, baristi e tutti gli esercenti pubblici non possono sostituirsi alle forze dell'ordine e soprattutto non possono mettersi in una posizione di così forte contrasto nei confronti dei clienti che devono essere serviti e non denunciati".

 

La sentenza assolve, come riportato sul testo stesso, il bar "Lo Scaletto" di Savona, il primo esercizio ad essere stato multato e ad aver presentato ricorso. 

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