Galimberti (presidente giovani imprenditori Confcommercio): "Bene le riforme ma ancora molto da fare"

Galimberti (presidente giovani imprenditori Confcommercio): "Bene le riforme ma ancora molto da fare"

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11 febbraio 2011

"La riforma Gelmini dell'università va nella giusta direzione ed il pacchetto giovani di 300 milioni del ministro Giorgia Meloni e' uno sforzo importante in un momento di grave crisi ma molto resta
da fare per la formazione, il credito, il fisco e lo snellimento della pubblica amministrazione per sostenere le piccole e medie aziende di commercio, turismo e servizi dalle quali dipende il 70% cento del nostro Pil''.

Lo ha detto oggi a Perugia il presidente nazionale Giovani imprenditori Confcommercio, Paolo Galimberti, intervenendo ad un forum nel quale e' stato presentato il primo rapporto della Confcommercio provinciale di Perugia su ''politica, lavoro, impresa e giovani''. Una indagine dalla quale e' emerso che i giovani imprenditori del settore vedono il 2011 come un anno ancora pieno di incertezze ed ombre e chiedono alla politica meno burocrazia, riduzione degli oneri sul lavoro, un diverso accesso al credito e contributi per le imprese.

Appena l'11% dei giovani umbri intervistati (solo una parte dei quali imprenditori) ha pero' fiducia nella politica e solo il 28% ritiene che scuola ed universita' siano veramente utili per la realizzazione delle proprie ambizioni lavorative e professionali, di fronte ad una percentuale del 52% per cento che mette al primo posto per il raggiungimento di questo obiettivo le relazioni personali e familiari. "L' universita' - ha detto Galimberti - continua a sfornare una massa di disoccupati perche' il sistema formativo italiano si basa ancora su un vecchio modello economico manifatturiero che non crea piu' occupazione. E' invece il settore delle piccole e medie imprese dei servizi a trainare il Pil e la riforma Gelmini va nella giusta direzione ma molto resta ancora da fare'' per combattere una disoccupazione giovanile ''espolosa'' al 29 per cento. ''Servono - ha proseguito - un diverso sistema creditizio che privilegi il finanziamento della ''idea imprenditoriale'' rispetto a quello della sola ''garanzia'', un vero snellimento della burocrazia, una riduzione degli oneri fiscali per i quattro milioni di microimprese. In un panorama internazionale che vede l' Italia al sesto posto nella classifica sul costo del lavoro ed al 26/o in quella del reddito percepito dal lavoratore.

Per sopravvivere e crescere - ha spiegato il presidente dei giovani imprenditori della Confcommercio - servono ricerca ed innovazione. Un terzo delle microimprese pero' non dispone di personal computer ed il 57 per cento non ha accessoalla banda larga. La Confcommercio ha sottoscritto un protocollo per l' innovazione con il ministro Renato Brunetta perche' in questa fase storica la ''banda larga e' una infrastruttura
ancora piu' importante delle strade''.

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