Giampieri (responsabile Coordinamento CCIAA confederale): "No all'abolizione, sì alla riforma"

Giampieri (responsabile Coordinamento CCIAA confederale): "No all'abolizione, sì alla riforma"

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9 aprile 2014

 

"Le Camere di Commercio sono un pezzo di Italia che funziona; vanno riformate e rinnovate affinché siano più efficienti, non abolite". Questa la scelta Della Giunta di Confcommercio-Imprese per l'Italia che oggi ha approvato il documento che raccoglie le proposte della Confederazione, confermando  le posizioni politiche espresse nei giorni scorsi anche in un comunicato congiunto di Rete Imprese Italia. "Il documento è il risultato di un lungo lavoro di analisi e di elaborazione politica che ha visto impegnati i Presidenti ed i Vicepresidenti CCIAA di espressione Confcommercio" ha affermato Rodolfo Giampieri, responsabile del Coordinamento CCIAA confederale. "Abbiamo sperimentato con successo un metodo di partecipazione, ha proseguito Giampieri, che ha consentito di fissare i capisaldi della nostra proposta e di mettere la Confcommercio al centro del processo di riforma". Essi sono: la rivisitazione delle circoscrizioni territoriali, venendo meno il sistema delle Provincie, che preveda CCIAA efficienti, autonome sotto il profilo finanziario ed organizzativo, capaci di assolvere i compiti alla propria missione; la responsabilità della governance sempre affidata alle organizzazioni di rappresentanza delle categorie economiche, selezionate secondo inoppugnabili criteri nazionali, per garantire il loro apporto attivo allo sviluppo organico del territorio; l'accorpamento e la centralizzazione di funzioni e di servizi; la drastica riduzione, integrazione e razionalizzazione delle Aziende Speciali; la riduzione degli organi (un Presidente, una Giunta composta da rappresentanti dei quattro settori fondamentali, un Direttivo ristretto fissato sulla base del numero delle imprese iscritte). "E' chiaro, ha detto ancora Giampieri, che le Camere alla fine del percorso saranno di meno ma le imprese potranno avvalersi di loro anche in futuro come un riferimento certo per far fronte alle nuove sfide del mercato. Le CCIAA sono un patrimonio comune delle imprese italiane, dobbiamo valorizzarlo e non disperderlo; sarebbe un danno grave per tutto il paese".

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