Giornata mondiale del Turismo, tra crisi profonda e ripartenza

Giornata mondiale del Turismo, tra crisi profonda e ripartenza

Celebrato in tutto il mondo il 27 settembre il “World Tourism Day" torna a concentrarsi sul futuro. Confturismo: “il settore è il traino della ripresa”.

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27 settembre 2022

Il 27 settembre è la Giornata mondiale del Turismo, istituita dall'UNWTO, acronimo per United Nations World Tourism Organization, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, nel lontano settembre del 1979, durante la sua terza sessione a Torremolinos, in Spagna. 

L'edizione di quest'anno verrà celebrata a Bali e si concentrerà sul futuro del settore, evidenziando l'opportunità di ripensare al modo in cui facciamo turismo ("Rethinking Tourism"), portando l'attenzione sull'impatto che il settore ha sul nostro pianeta e sulle opportunità che potrebbero far crescere il turismo in modo più sostenibile.

"Ripensare uno dei maggiori settori economici del mondo – ha detto il segretario generale dell'UNWTO, Zurab Pololikashvili nel suo messaggio per il World Tourism Day – non sarà facile, ma siamo già a buon punto. La crisi ha ispirato e catalizzato la creatività. E la pandemia ha accelerato la trasformazione del lavoro, portando sia sfide che enormi opportunità per garantire che ancora più persone possano beneficiare della ripartenza del turismo. Stiamo anche facendo progressi significativi nel rendere il turismo un motore centrale delle economie verde, blu e digitale, assicurando che la crescita non avvenga a spese delle persone o del pianeta".

"Se quest’anno abbiamo motivo di festeggiare lo dobbiamo, prima di tutto, alla volontà ed al coraggio degli operatori. Hanno lottato prima contro la pandemia ed oggi contro l’aumento dei costi. Sono stati e sono eroici". Questo il commento del ministro del Turismo uscente, Massimo Garavaglia.

Le indagini di Confcommercio sul turismo

Dopo due anni di grande crisi per colpa della pandemia, il 2022 sembrerebbe l'anno del ritorno alla normalità. La guerra in Ucraina e i rincari delle materie prime hanno sicuramente influito negativamente anche nel settore del turismo, ma sia i dati delle vacanze di Pasqua, che della stagione estiva sono stati molto rassicuranti.

Secondo infatti i dati dell'Osservatorio di Confturismo, l'Italia è tornata ad essere una delle mete preferite sia per gli stranieri che per gli stessi italiani. Le regioni preferite sono state Puglia, Sicilia e Toscana con quasi 28 milioni di italiani in partenza tra giugno e settembre, con una spesa media dei viaggiatori di circa 17 miliardi di euro. Bene anche il mese di settembre che vede circa 12 milioni di italiani in partenza. Per  più di 4 persone su 10 sarà la vacanza principale dell'estate, con una durata media di 5 giorni. Le mete più gettonate sono mare (33%) e montagna (18%), mentre seguono città d'arte, grandi città e piccoli borghi (30%). 

In grande crescita anche le vacanze "on the road". Secondo infatti un'indagine di Faita-Federcamping sull'andamento della stagione turistica in corso nei campeggi e nei villaggi turistici italiani, da giugno a settembre il settore ha registrato una crescita dell'8% sul 2019 sia per gli arrivi (10,7 milioni) che per le presenze (73 milioni).

Per rimanere sempre aggiornato sulle indagini sul settore visita la pagina dedicata di Confcommercio con dati e informazioni utili sul turismo in Italia.

Sangalli: "al prossimo governo chiediamo più attenzione al settore"

“Il ritorno del turismo straniero dopo tre anni contribuisce a consolidare la nostra ripresa economica". Questo il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati di uno studio sulle previsioni degli arrivi di turisti stranieri in Italia per la stagione estiva 2022, condotto da Confcommercio in collaborazione con TRA Consulting

"Le prospettive, però, - ha aggiunto Sangalli - sono incerte a causa della diminuzione dei consumi, delle agitazioni nel trasporto aereo e dell’incognita pandemia. Occorre, dunque, che il sostegno al settore turistico sia tra le priorità del prossimo esecutivo in termini di contrasto al caro energia e riduzione del carico fiscale”.

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