Giù la fiducia delle aziende del terziario torinese

Giù la fiducia delle aziende del terziario torinese

Secondo l'indagine realizzata dall'Ascom in collaborazione con Format Research e relativa al secondo trimestre 2019, l'indicatore congiunturale è pari al 38,4% contro il precedente 41,5%.

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22 luglio 2019

Cala la fiducia delle imprese del terziario della provincia di Torino. A rilevarlo l'indagine realizzata da Ascom Confcommercio, in collaborazione con Format Research, relativa al secondo trimestre 2019. "Esprimiamo ancora una volta la nostra preoccupazione per la fragilità del tessuto economico torinese - afferma la presidente di Ascom Torino, Maria Luisa Coppa - l'andamento dei  consumi e l'irrigidimento del rapporto con le banche sono ulteriori elementi critici". L'indicatore congiunturale è pari al 38,4% contro il precedente 41,5%. L'outlook per i prossimi tre mesi lascia presagire una ulteriore flessione. Allo stesso modo, cala la fiducia delle imprese anche per quel che riguarda l'andamento della propria attività, che passa da 48,4 a 46. Il peggioramento della situazione mette in luce ancora una volta le difficoltà degli operatori di dimensione più piccola, specialmente del commercio al dettaglio. Nello stesso periodo si registra un nuovo calo del livello di ricavi delle imprese del terziario. Il trend per i prossimi 3 mesi sarà di leggera flessione dell'indicatore che, secondo Ascom, paga lo scotto di un andamento altalenante dei consumi che si riverbera in prevalenza sugli operatori del commercio al dettaglio. Positivi i dati sull'occupazione che sono in miglioramento. L'indicatore è previsto in evoluzione anche per un effetto delle stabilizzazione dei contratti in essere e in questo caso mostra valori più elevati per quanto riguarda le imprese di dimensioni più piccole. Torna a migliorare l'indicatore relativo ai tempi di pagamento da parte dei clienti, con una previsione per i prossimi tre mesi di un ulteriore aumento. Resta sostanzialmente stabile la quota di imprese del terziario torinese capaci di far fronte al proprio fabbisogno finanziario. Sul fronte del credito, tornano ad irrigidirsi i rapporti tra banche e imprese. Calano le imprese che chiedono credito alla banca, così come quelle che ottengono una risposta positiva punto dimmi nei mesi di aprile maggio giugno, il 23,1% delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi si è recato in banca per chiedere un fido, un finanziamento o la rinegoziazione (in calo dello 0,9%).

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