Grecia e Spagna alla resa dei conti

Grecia e Spagna alla resa dei conti

Oggi riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles. Riflettori puntati sulla Grecia, che rischia l'uscita dall'euro e la Spagna, alle prese con la crisi del sistema creditizio.

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14 maggio 2012

Da una parte la Grecia, a poco piu' di un passo dall'uscita dall'euro. Dall'altra la Spagna,
impantanata in una crisi del sistema creditizio che si intreccia pericolosamente con quella del debito sovrano. Questo lo scenario ad alta tensione per il futuro della moneta unica europea con cui oggi dovranno fare i conti i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo mentre diventa sempre piu' urgente
varare una concreta strategia per il rilancio della crescita. Per l'Italia e' previsto l'arrivo a Bruxelles del presidente del Consiglio, Mario Monti. Dunquer, riflettori puntati su Atene e Madrid. Due situazioni diverse ma entrambe con un forte potenziale esplosivo. Verso la Grecia, dove ancora non si vede una via d'uscita dall'impasse politico, continuano ad essere lanciati avvertimenti. A dare fiato al pensiero di almeno una parte dell'opinione pubblica tedesca e' stato lo Spiegel con una
frase in copertina:''Perche' la Grecia adesso deve lasciare l'euro''. E il governatore della banca centrale del Belgio, Luc Coene, si e' aggiunto al coro di quanti, in questi giorni e ai piu' alti livelli, hanno ammesso che l'uscita di Atene dall'euro ''sarebbe possibile'' anche se l'ideale sarebbe ''che tutti gli Stati restassero nel club''. Se Atene piange, la Spagna non ride. Le previsioni economiche
presentate dalla Commissione Ue venerdi' scorso - e che saranno sul tavolo dell'Eurogruppo - hanno certificato che il rapporto deficit-Pil, senza interventi correttivi, e' destinato a restare oltre il 6% nel 2012 che nel 2013. E potrebbe andare ancora peggio a causa dei soldi che Madrid dovra' tirare fuori per evitare il collasso delle suo sistema bancario. Intanto diverse banche, Santander in testa, annunciano accantonamenti per oltre 6 miliardi di euro. A Bruxelles si osserva che ''il caso della Spagna sara' un test cruciale'' per valutare l'effettiva possibilita' di applicare in maniera flessibile, le regole che impongono una rigida disciplina di bilancio. Ovvero per verificare se, davanti a una situazione cosi' critica, l'Ue accettera' di allentare un po' le ganasce del Patto perlasciare piu' tempo a Madrid per mettere i conti in ordine evitando di strangolare l'economia. Aspettando che si compia la transizione Sarkozy-Hollande, il vero confronto sul tema del rigore e della crescita e' rinviato al vertice straordinario del 23 maggio, dopo che il nuovo inquilino dell'Eliseo si sara' insediato e avra' incontrato, martedi' prossimo, Angela Merkel. L'Eurogruppo sara' l'occasione per un primo confronto post-elezioni. Martedi' poi sul tavolo dell'Ecofin torneranno due temi controversi quanto importanti: il recepimento delle regole di Basilea 3 sui requisiti per la capitalizzazione delle banche e la possibilita' di negoziare con Paesi terzi, in primo luogo la Svizzera, accordi per combattere l'evasione fiscale.

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