"Home restaurant", pericolo per la salute e frode al fisco

"Home restaurant", pericolo per la salute e frode al fisco

A margine di un'audizione informale al Senato su un disegno di legge su ''La dieta mediterranea nella ristorazione collettiva'', Fipe si è detta preoccupata "per la salute della clientela di strutture senza controlli" e "per una facile concorrenza da chi non paga alcuna tassa".

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9 giugno 2015
Un pericolo per la salute dei consumatori e una frode al fisco. E' quanto Fipe intravede nel boom degli home restaurant, la proposta di menu a domicilio da parte di foodies,
amanti della cucina amatoriali e non. A margine di una audizione informale al Senato su un disegno di legge su ''La dieta mediterranea nella ristorazione collettiva'', il vicepresidente Giancarlo Deidda ha affermato che la Federazione è "preoccupata per la salute della clientela di strutture senza controlli. Noi ristoratori ed esercenti abbiamo alle spalle investimenti su attrezzature e manutenzione, formazione, controlli. A casa non c'é stato finora alcun controllo di Asl e dei Nas. E in questo momento in cui a tutti gli italiani si chiedono sacrifici, una categoria come la nostra subisce una facile concorrenza da chi non paga alcuna tassa. E si dichiara hobbista ma si fa pagare, come si può vedere con una ricerca Internet sulle proposte a Milano ad esempio, anche 85 euro per una cena tra le mura domestiche, senza oneri fiscali. E' una frode al fisco".

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