I BALNEARI CHIEDONO IVA AL 10 PER CENTO E REVISIONE ICI

I BALNEARI CHIEDONO IVA AL 10 PER CENTO E REVISIONE ICI

D:14-8-2003 P:04 T:Dal turismo oltre 20 miliardi di dollari all'erario

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14 agosto 2003
“Le imprese balneari contribuiscono in maniera cospicua alle entrate tributarie che lo Stato incassa per il settore turistico, afferma Riccardo Scarselli, Presidente del S

I balneari chiedono Iva al 10% e revisione Ici

 

“Le imprese balneari contribuiscono in maniera cospicua alle entrate tributarie che lo Stato incassa per il settore turistico. La conferma viene dal fatto che anche questa estate le nostre spiagge sono state preferite da oltre il 70% dei turisti. Ci aspettiamo, pertanto, un aiuto concreto per il nostro comparto che è trainante per l’intero settore turistico italiano con le sue oltre 12.000 imprese, un fatturato pari a circa 1.300 milioni di euro ed oltre 34.000 addetti”. Sono parole di Riccardo Scarselli, presidente del Sib-Confturismo, a commento dei dati diffusi dalla World  Tourism Organization e dal World Travel and Tourism Council, secondo i quali l’erario italiano incasserà dal turismo  21,5 miliardi di dollari quest’anno.

Le richieste del Sib, espresse da tempo, riguardano l’omogeneità dell’aliquota Iva per tutti i segmenti interessati al turismo, portando anche quella degli stabilimenti balneari al 10%; l’emendamento interpretativo della riforma apportata all’Ici dalla finanziaria 2001 volto a chiarire come soggetto passivo sia solo il concessionario titolare di un diritto reale di godimento come risultante da specifica concessione amministrativa; l’istituzionalizzazione di un tavolo tecnico per il confronto degli organi centrali e periferici della Pubblica Amministrazione e le associazioni di categoria sui temi legati all’assolvimento delle funzioni delegate sul demanio marittimo; gli incentivi da parte delle Regioni per i progetti che gli imprenditori balneari intendono sviluppare al fine di assicurare un salto di qualità all’offerta turistica dei servizi di spiaggia allineandosi alle direttive ISO 9.000/14.000 della Ue.

Le imprese balneari, specialmente nel Mezzogiorno, costituiscono una risorsa unica ed insostituibile per l’economia regionale ed una seria opportunità per creare nuovi posti di lavoro. “La riduzione dell’Iva al 10%, poi, porterebbe un vantaggio diretto ai turisti -conclude Scarselli - perché è nostra intenzione ridurre della stessa percentuale i prezzi dei servizi di spiaggia offerti dai nostri associati”.

 

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