I gioiellieri udinesi dal prefetto

I gioiellieri udinesi dal prefetto

Chiesta al rappresentante dello Stato, Vittorio Zappalorto, l'istituzione di un tavolo di coordinamento interprovinciale, aperto alle organizzazioni di impresa, per monitorare i fenomeni criminosi. Ricerca dell'Università di Pavia sui rischi della professione gioielliere, partecipare sarà utile per tutti.

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8 aprile 2016

Un tavolo di coordinamento interprovinciale, anche con le organizzazioni di impresa, per monitorare i fenomeni criminosi: questa la richiesta consegnata dal Gruppo Orafi Confcommercio al prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto. "Nel corso del colloquio avuto insieme alla vicepresidente Beatrice Franz - spiega la presidente Cristina Antonutti  - abbiamo espresso al rappresentante dello Stato la preoccupazione della categoria per le azioni malavitose che negli ultimi tempi hanno interessato l'area friulana e pordenonese". Non è mancata la richiesta di un potenziamento dei controlli, in particolare nei centri storici. "Gli orafi si sono organizzati  autonomamente con guardie giurate - sottolinea la presidente Antonutti  -ma la presenza delle forze dell'ordine rimane fondamentale per la prevenzione". Quanto all'idea del tavolo interprovinciale, "riteniamo possa  costituire un momento di condivisione utile a ridurre il nomadismo dei malviventi tra province contermini". Al prefetto, che ha assicurato la sua attenzione alle proposte e anticipato che sono allo studio alcune iniziative per il potenziamento del monitoraggio  sul territorio, è stato consegnato, per i necessari approfondimenti tecnici, il nuovo testo del Protocollo Nazionale Videoallarme Antirapina, l'iniziativa di Confcommercio che prevede un sistema di collegamento fra gli impianti di videosorveglianza presenti negli  esercizi commerciali e le centrali operative di Polizia e Carabinieri  in grado di inviare, in caso di rapina, le immagini dell'evento sia in tempo reale che registrate.

 

Ricerca dell'Università di Pavia  sui rischi della professione gioielliere, partecipare sarà utile per tutti

Che quella delle gioiellerie sia una delle categorie più esposte a gravi fattori di rischio come furti e rapine non è certo una novità. Di fronte a una situazione apparentemente nota a tutti, sorprenderà sapere che in Italia non esistono dati che dimostrino come tali rischi possano avere gravi ricadute sul benessere e sulla soddisfazione lavorativa di chi opera nel comparto, ad ogni livello. Il progetto di ricerca promosso dal Dipartimento ‘Brain and Behavioral Sciences dell'Università degli Studi di Pavia che Federpreziosi ha scelto di supportare, mira ad indagare in profondità questo fenomeno prendendo in considerazione anche una gran varietà di fattori come l'ubicazione dei punti vendita, le caratteristiche delle mansioni svolte con attenzione particolare alle reazioni psicologiche di chi ha effettivamente subito furti o rapine sul lavoro. Tutti elementi che potranno, in futuro, supportare la categoria nella presentazione di istanze presso le autorità competenti per ottenere sempre maggiori garanzie a tutela della nostra sicurezza. Sul sito della Federazione è possibile prendere visione e compilare direttamente il formulario.

 

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