Convegno Confturismo-Confcommercio "Sviluppo turistico: quali infrastrutture" alla Bit 2007

Convegno Confturismo-Confcommercio "Sviluppo turistico: quali infrastrutture" alla Bit 2007

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23 febbraio 2007

 

L’intervento del presidente di Confturismo Bernabò Bocca

Signore e Signori, Autorità, illustri Ministri,
desidero innanzitutto ringraziarvi per aver accolto il nostro invito a partecipare a questo momento di riflessione.

La BIT, la manifestazione che ci ospita, ci è sembrato il momento ideale, politico ed economico per il settore, per proporre un confronto sul tema di quali interventi infrastrutturali possano aiutare uno sviluppo ulteriore del turismo italiano.

Un settore che, nonostante le diffuse incertezze economiche di molti sistemi-paese e le significative tensioni internazionali, si distingue tra tutti i settori produttivi per una crescita costante.

È l’Europa, come da tradizione, a mantenere il primato assoluto di arrivi internazionali e questo è un dato comunque da non sottovalutare; i dati più recenti la attestano a ben 763 milioni di unità, pari al 54,6% del totale mondiale e con un incremento medio, dal 2000, di oltre l’11%.

Nonostante questo, all’interno dell’Europa, l’Italia fino al 2005 ha continuato a crescere più lentamente e si è attestata  al quinto posto della classifica mondiale.

Ma la ripresa è già in atto : gli arrivi internazionali sono aumentati dell’11,5% e gli introiti valutari hanno raggiunto quota 30 miliardi di euro con un incremento del 7%.

Il turismo alberghiero del 2006 ha registrato i migliori risultati degli ultimi dieci anni e supera quelli del 2001 di un 1,3% di presenze complessive

Certo, l’Europa è come un treno a vapore che si misura con i treni ad alta velocità asiatici: l’area Asia/Pacifico, infatti, ha manifestato trends di crescita turistica forsennati, con una evoluzione che ha portato  ad una quota di mercato complessiva di circa il 20%.

Anche il Medio Oriente, con un incremento del 18% nel periodo in questione, che lo porta a raggiungere circa il 5% del mercato mondiale, manifesta un eccezionale dinamismo, frutto, in particolar modo, degli enormi investimenti effettuati negli ultimi tempi soprattutto in Arabia Saudita e nel Dubai, dove si stanno creando impianti unici al mondo: dal Burj al arab Hotel a 7 stelle ,alle vertiginose Emirates Towers, alle grandiose isole artificiali a forma di palma e di mappamondo, allo Sky Dubai un mega impianto sciistico indoor praticamente in riva al mare!!

Non posso stabilire ora se sia stato il turismo il fattore trainante dell’economia di questi paesi, come possiamo supporre, o al contrario, se sia stata la crescita del Pil ad aver determinato la crescita nel settore.

Di una cosa, però, possiamo essere assolutamente certi.

Laddove si è investito nel settore con una strategia forte, di medio e lungo periodo, capace di coinvolgere ed agevolare gli imprenditori, il turismo cresce, l’indotto cresce, il Prodotto Interno Lordo cresce.

Tutto questo perché nel settore turistico si manifestano realisticamente le buone pratiche di natura politica, la bontà delle decisioni imprenditoriali, la capacità di muovere le giuste leve orientate allo sviluppo in relazione a vincoli ed opportunità; il tutto in una sinergia di sistema in grado di innescare processi virtuosi nell’economia reale di un paese.

L’Italia, al contrario, si è spesso distinta per la cronica incapacità, da noi puntualmente sottolineata in ogni occasione, di porre il turismo al centro dell’Agenda politica.

Qualcosa però sta cambiando nel panorama politico.

Come fare, allora, secondo lo slogan che sentiamo di condividere, a far tornare l’Italia ad essere la prima della classe?

E’ necessaria, ad avviso di Confturismo , un’azione politica di alto valore, che possa innescare reazioni positive in tutti i comparti turistici grazie agli effetti sistemici di crescita integrata.

I ”turismi” e le nostre ricchezze naturalistiche, culturali e paesaggistiche rappresentano l’habitat privilegiato per la crescita di questo settore, che incide sul prodotto interno lordo ,secondo le recentissime stime diffuse dal Rapporto Bain & Company, per circa l’8,2%

Questo dato raddoppia, ma per molti analisti addirittura triplica, se prendiamo in considerazione gli effetti del turismo in termini di ricaduta su tutto l’indotto del settore.

È mai possibile allora che qualcuno, ancora oggi, si ostini a pensare che un sistema produttivo che vale 116 miliardi di fatturato , per di più con potenzialità di crescita ancora notevoli, non meriti un posto di rilievo nelle scelte di programmazione economica del nostro Paese?

Perché gli interventi che finora il settore è riuscito ad ottenere, anche se attesi da tempo e accolti positivamente dalle categorie, sono niente se confrontati a quanto avviene nei paesi nostri diretti competitori.

Da queste considerazioni è nata l’esigenza, in Confturismo, di promuovere l’incontro di oggi partendo da un’analisi, asciutta ma significativa, che tenta di comparare il livello infrastrutturale dell’Italia con quello dei nostri diretti competitors.

E mi sembra che i risultati della ricerca, che il video che abbiamo visto ha sintetizzato, parlino chiaro. Nella ricerca abbiamo cercato di non limitarci ad analizzare il solo sistema infrastrutturale “tradizionale” , ma di arrivare a cogliere quelle infrastrutture che potremmo definire “soft” ma che caratterizzano l’accoglienza turistica.

Perché siamo convinti che, al di là dei grandi interventi, che sono comunque necessari ma che richiedono tempi lunghi, è possibile agire su piccole cose che tendano a rendere più accogliente il soggiorno dei nostri ospiti.

Molti musei e monumenti e pochi visitatori. Nonostante negli ultimi anni l’offerta culturale dell’Italia sia cresciuta, siamo ancora in coda anche in questo campo. In particolare il confronto con la Francia indica che a fare i grandi numeri del turismo culturale non sono tanto i musei statali, dove vinciamo lo scontro 193 a 33, quanto la gestione complessiva del sistema, vale a dire la capacità di attrazione dei musei cosiddetti minori. Ma anche la nostra attrattiva più nota del mondo: il Colosseo ha quasi 4 milioni di visitatori, ma le Piramidi arrivano a 5 milioni e mezzo e la Tour Eiffel a circa 7.

Centri congressi di piccole dimensioni. In Italia esistono 100 centri congressi per 40.000 posti complessivi con una capienza media di 400 posti. In Francia vi sono 110 centri congressi con una capienza di oltre 3 volte superiore a quella italiana e una media di posti di oltre 1000 persone. In questo campo più che costruire cattedrali nel deserto, occorrerebbe fare sistema ed avere una capacità nazionale di recuperare grandi congressi sui mercati internazionali, spalmandoli poi sul nostro territorio. Mi chiedo se non sia il caso di resuscitare il progetto del Convention bureau nazionale non per avere una scatola vuota, ma per rendere più incisiva la nostra presenza su questo mercato.

Parchi a tema di importanza minore. Dysneyland a Parigi con oltre 10 milioni di presenze è al 5° posto tra i parchi giochi più visitati al mondo. Gardaland, in provincia di Verona, è al 24° posto con 3 milioni di visitatori. Anche qui la sensazione è che le strutture italiane non siano, di per sé, motivanti la scelta di una vacanza come, invece, avviene per Dysneyland.

I turisti del golf restano un miraggio. I golfisti nel mondo sono 70 milioni, oltre 25 milioni sono turisti del golf; l’Italia ne raccoglie solo 250.000, cioè l’1%. Anche qui si tratta più di un fatto di mercato, perché l’offerta strutturale, nel nostro paese, è quasi triplicata negli ultimi venti anni.

Quando abbiamo sviluppato questi ragionamenti ci siamo resi conto che spesso le grandi iniziative turistiche sono concentrate sulle grandi città, il cosiddetto triangolo delle città d’arte che, in molti casi, hanno già riorientato le proprie politiche a favore del turismo, con evidenti ed incontestabili risultati: è il caso, per esempio, di Roma.

Dobbiamo, invece, pensare ai piccoli centri, alle mille risorse della provincia italiana che non riescono a fare sistema e ad emergere anche perché spesso irraggiungibili.

Si tratta, allora, di rendere più accessibili, più vivibili, più facilmente raggiungibili anche attraverso la segnaletica, più visitabili, in una parola più accoglienti i centri storici minori, che costituiscono l’ossatura portante della nostra cultura e del nostro turismo, con l’obiettivo di innalzare la qualità globale dei nostri territori.

Questo perché vogliamo tornare ad essere il paese dell’ospitalità per eccellenza.

Se è vero, infatti, che la domanda turistica interna del nostro Paese è abbastanza elevata, attestandosi ad un 13% circa del paniere totale delle spese degli italiani, è altrettanto vero che la nostra capacità di attrarre turisti stranieri è concentrata e limitata in particolar modo alle mete tradizionali di eccellenza.

Basti pensare che un territorio come la Calabria, che somma in sé le caratteristiche di un’Italia definita da molti come un “museo diffuso”, vale la miseria dello 0,5% dell’incoming internazionale verso il nostro paese.

Ripensare il turismo significa cogliere queste dinamiche e farne proprie le tendenze future, organizzandosi come e meglio di Francia e Spagna.

Una Spagna che in pochi anni è diventata secondo paese al mondo per numero di turisti stranieri, con introiti per 46 miliardi di euro,l’11% del Pil e ed il 12% dell’occupazione.

Ma tutto questo non è accaduto per caso.  E’ stato il frutto di una politica centrata sugli investimenti.

Per il solo 2007 sono in cantiere 600 progetti per un impegno complessivo di 11,5 miliardi di euro.

L’Italia, al contrario, si è distinta da sempre per la cronica incapacità, da noi puntualmente sottolineata in ogni occasione, di porre il turismo al centro dell’Agenda politica.

Non intendo colpevolizzare una parte politica piuttosto che un’altra.

Cinque anni di legislatura del centro sinistra per partorire solo la legge quadro del turismo.

Altri cinque anni, poi, di centro destra, per varare la Legge istitutiva del Comitato per le politiche del turismo e dell’Agenzia Nazionale per il Turismo.

Legge quadro in larga parte inattuata, tanto che la X Commissione della Camera ha promosso un’indagine conoscitiva per verificare lo stato dei fatti. Comitato ed Agenzia finalmente operativi  ma all’inizio di un percorso di cambiamento lungo e complesso.

Abbiamo apprezzato l’avvio di questo Governo, con la scelta di affidare le competenze turistiche ad un Vicepremier, l’On.le Rutelli, che molto si è speso nel richiamare l’attenzione politica verso il settore.

Anche le Regioni, all’alba del nuovo Governo, hanno dato significativi segnali di disponibilità a fare sistema attraverso un patto alla pari con il Governo.

E qualcosa, finalmente, con la Finanziaria per il 2007 è stato fatto, ascoltando le istanze delle imprese per il rilancio dell’economia turistica rispetto ad alcuni nodi cruciali del settore.

Mi riferisco ai canoni demaniali e alla detraibilità dell’Iva congressuale.

Ma il turismo risulta assente dai grandi temi di politica economica e dagli interventi a sostegno delle imprese che il Governo ha varato.

Sto parlando dell’esclusione dell’accesso ai benefici della riduzione del cuneo fiscale e dell‘armonizzazione dell’ IVA con quella dei paesi concorrenti.

Ciò a conferma di quello che le imprese del settore sostengono da tempo: la mancata considerazione del turismo tra i settori produttivi del nostro Paese.

D’altra parte, e questo è il tema dell’incontro di oggi, per essere Sistema turistico competitivo occorre, prima di tutto, essere Sistema Paese funzionante e fruibile, soprattutto in termini di infrastrutture.

Infatti il concetto di infrastruttura entra di diritto nella realizzazione dei prodotti di offerta turistica, sia nel loro senso più hard, legato ai fattori strutturali, cioè strade, autostrade, ferrovie, aeroporti, che in quello più soft, ovvero mirato alla possibilità per il turista di svolgere le attività, culturali, sportive, di business o di divertimento, che ne motivano la vacanza.

In questo quadro l’Italia non riesce ad essere competitiva con le altre destinazioni forti del turismo, perdendo posizioni rispetto a destinazioni emergenti, soprattutto a causa di un gap infrastrutturale che pesa sia sulle performances del turismo sia sulla società. E ciò nondimeno nuovi player si apprestano a sbarcare in Italia. Ed il loro interesse  non è rivolto più solo soltanto alle grandi città d’arte o d’affari ma anche alle più belle località dell’ Umbria ,della Sicilia, della  Sardegna. Segno che il loro giudizio sulla attrattività del nostro Paese è alto.

Siamo chiamati alla sfida della qualità dai nostri competitors mondiali: è nostro dovere essere molto più attenti ai particolari, puntare tanto alla qualità reale e percepita delle nostre strutture, quanto alla nostra capacità di comunicare l’eccellenza della nostra tradizionale, vincente, capacità di accogliere, coccolare ed emozionare i clienti del salotto-Italia.

***

I macro numeri

LA RETE AUTOSTRADALE SI È SVILUPPATA POCO

  • Dagli anni ’70 ad oggi la rete autostradale in Italia è cresciuta del 67% contro il 230% di quella europea.
  • Dalla fine degli anni ‘90 la rete autostradale italiana è cresciuta dell’1,5%, poco meno di 100 km, mentre in Spagna, nello stesso periodo, del 47,4%, ossia di oltre 3.000 km.
  • In Italia la rete autostradale è pari a 6.542 km, in Francia 8.233 km, in Spagna 9.804 km.
  • Le aree di sosta e di servizio in Italia sono 640, in media 1 ogni 10 km, contro 970 in Francia, mediamente 1 ogni 8 km, a fronte di una frequentazione turistica delle autostrade che, nel rapporto turista per km, in Italia è 1,6 volte superiore a quella francese.

TEMPI DI PERCORRENZA FERROVIARI PIU’ LUNGHI

  • Dagli anni ’60 ad oggi la rete ferroviaria in Italia è diminuita del 23%, mentre i viaggiatori sono cresciuti più del doppio.
  • In Italia il numero di passeggeri per km di rete è di circa un quinto inferiore a quello della Spagna.
  • In Italia la rete dell’Alta Velocità copre 590 km, in Francia 1.540 km.
  • da Roma a Milano per percorrere 574 km l’Eurostar impiega 4 ore e 50 minuti, da Parigi a Lione che distano 470 km ci vogliono poco meno di 2 ore.

SI VOLA DI MENO E MENO VOLI DIRETTI

  • 77 compagnie aeree volano su Roma, 93 su Madrid e 91 su Parigi.
  • In Italia volano oltre 1milione e 200mila aerei  per un totale di poco più di 106 milioni di passeggeri, in Spagna volano oltre 1milione e 700mila aerei per un numero complessivo di passeggeri superiore a 163 milioni.
  • Negli ultimi 30 anni in Italia il numero di aerei è aumentato di circa due volte, in Spagna di oltre 3 volte. Nello stesso periodo il numero di passeggeri in Italia è aumentato di oltre 5,5 volte e in Spagna di oltre 6,5 volte.

TANTI CHILOMETRI DI COSTA MA POCHI PORTI TURISTICI

  • In Italia esistono 214 porti turistici su 7.525 km di costa, con una capienza complessiva di 116.873 posti barca e media di 15,5 posti barca per km di costa. In Francia i 3.247 km di costa sono serviti da 370 porti turistici con disponibilità per 165.000 posti barca, e in media oltre 50 posti barca per km di costa.

MOLTI MUSEI E MONUMENTI MA MENO VISITATORI

  • In Italia sono 193 i musei statali con una media annua di poco superiore a 170 mila visitatori, in Francia 33 con una media di 400 mila visitatori, in Spagna 151 per una media di 212 mila visitatori.
  • La Tour Eiffel è visitata da quasi 6 milioni e mezzo di persone, mentre il Colosseo da meno di 4 milioni di persone.
  • 76 sono le mostre organizzate in Italia contro 150 svolte in Francia.

CENTRI CONGRESSI DI PICCOLE DIMENSIONI

  • In Italia esistono 100 centri congressi per 40.000 posti complessivi con una capienza media di 400, in Francia vi sono 110 centri congressi con una capacità totale di oltre 3 volte superiore a quella italiana e una media posti di oltre 1000 persone.

PARCHI A TEMA DI IMPORTANZA MINORE

  • Disneyland Parigi con oltre 10 milioni di presenze è al 5° posto tra i parchi gioco più visitati al mondo. Gardaland, in provincia di Verona, è al 24° posto con 3 milioni di visitatori.

I TURISTI DEL GOLF RESTANO UN MIRAGGIO

  • 250 mila presenze internazionali di turisti del golf In Italia, 1 milione e 100mila in Spagna, più di 1 milione in Portogallo.
  • In Italia ci sono 238 campi da golf, in Francia 548, in Spagna 297.
  • I golfisti nel mondo sono 70 milioni, oltre un terzo, 25 milioni, sono turisti del golf, l’Italia ne raccoglie solo l’1%.
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Rapporto ISNART-Confturismo

Il sistema turistico Italia

La costruzione di un sistema turistico è un tracciato d’evoluzione complesso, che parte dall’offerta, passa dalla rete ospitale del turismo per arrivare ad essere un vero e proprio sistema turistico.

Si può parlare di sistema turistico quando un territorio è in grado di proporre al turista un’offerta coordinata di ricettività, ristorazione, servizi di trasporto, servizi collaterali alla vacanza (offerta complementare), e risorse di eccellenza, dalle bellezze paesaggistiche naturali al patrimonio culturale e sociale.

Per comprendere pienamente la stretta interdipendenza di questi fattori, è necessario riconsiderare l’intero sistema dell'ospitalità, fino ad oggi sottostimato e considerato, dal punto di vista dell'offerta, solo per le imprese tradizionali (alberghi e ristoranti).

Il settore turismo è, invece, composto da una grande varietà di imprese che vi concorrono direttamente o indirettamente: le imprese dell'ospitalità (alberghi, ricettività extralberghiera e ristoranti), quelle dei servizi (agenzie di viaggio), dei trasporti (ferrovie, linee aeree e di navigazione, bus operator), quelle per il tempo libero e lo svago (locali notturni e pubblici, parchi giochi), per lo sport (gestione di impianti sportivi e di servizi connessi), per il turismo balneare (stabilimenti), per il turismo di montagna (impianti di risalita, servizi di noleggio di attrezzature sportive ecc.), per il turismo culturale (musei, gallerie, e servizi connessi), per il turismo congressuale e di affari (organizzazione e gestione dei congressi, delle sale congressuali, servizi per i turisti di affari, servizi per il congressuale), e per finire tutte le imprese che anche indirettamente sono attivate dalla presenza di un ospite in una località, compresi i servizi alle imprese (terziario avanzato) e quelli più residenziali ma che necessariamente vengono utilizzati anche dagli ospiti (servizi di sicurezza, sanitari, postali, bancari, ecc.).

In questa ottica, il concetto di infrastruttura entra di diritto nella realizzazione dei prodotti di offerta, sia nel loro senso più hard (legato ai fattori strutturali cioè strade, autostrade, ferrovie, aeroporti) che in quello più soft, ovvero mirato alla possibilità per il turista di svolgere le attività (culturali, sportive, business o di divertimento) che ne motivano la vacanza.

Per essere sistema turistico, però, occorre anche che esista un sistema-paese funzionante e fruibile, specie in termini di infrastrutture. In Italia, però, non si può parlare di un sistema-paese funzionale al turismo.

Viceversa il sistema delle imprese turistiche sta attuando politiche di miglioramento, di sviluppo e sta lavorando per ottimizzare le proprie risorse, con tutte le difficoltà che derivano da un sistema imprenditoriale composto prevalentemente da piccole e micro-imprese. Nonostante ciò i risultati del settore, anche se altalenanti, dimostrano una stabilità del mercato.

Ma, l’Italia non riesce ad essere competitiva con le altre destinazioni forti del turismo, perdendo posizioni rispetto a destinazioni emergenti, soprattutto a causa di un gap infrastrutturale che pesa sia sulle performances del turismo sia sulla società.

Si tratta quindi di un aspetto tutt’altro che marginale per tutti gli operatori che lavorano nella costruzione dei pacchetti e delle proposte, e la cui presenza/assenza o ancor più agevole/disagevole fruibilità entra a ragione nel merito della soddisfazione della vacanza.

Non basta, cioè, la presenza di infrastrutture turistiche ma è necessario che queste siano, oltre che sufficienti a gestire la portata degli utenti, mirate e dedicate alle diverse tipologie di fruitori, specie quando esiste un utilizzo turistico oltre che uno sociale.

Le esigenze della popolazione turistica, infatti, sono di molto superiori in termini di qualità richiesta, perché si innestano in quel bene prezioso che è il consumo di tempo libero. Pertanto, in una società tecnologica, in cui incidono nella quotidianità le più varie sfere di beni di consumo, abituata cioè ad un adeguato livello di comfort in casa propria, la vacanza deve raggiungere livelli di soddisfazione che non garantiscano solo i consueti standard ma li oltrepassino sorprendendo il turista. Lo sviluppo qualitativo del sistema di offerta, significa, quindi, la cura attiva del livello dei servizi ed il suo continuo miglioramento, per la soddisfazione delle attese.

E se il giudizio medio del turista sul prodotto turistico Italia indica un grado di soddisfazione pari a 8, cioè buono ma non eccellente, sotto la media si posizionano spesso proprio quei fattori sui quali le infrastrutture giocano un ruolo rilevante: l’offerta culturale e di intrattenimento, l’organizzazione del territorio, l’inquinamento ed il traffico.

Grafico a barre

Fonte: elaborazione Isnart

 

Infrastrutture e cultura

Nonostante l’Italia nel lungo periodo sia cresciuta sia nel numero di musei che di visitatori, la competizione con l’offerta francese e spagnola ci vede ancora in coda, non nella numerosità del patrimonio ma nella capacità di attrazione, sia dei musei ma anche dei grandi siti turistici.

Il confronto con la Francia indica però, nel dettaglio, come a fare i grandi numeri del turismo cultuale francese non siano tanto i musei più famosi, per i quali in Italia il numero dei visitatori a confronto risulta più elevato, quanto la gestione complessiva del sistema di offerta, vale a dire la capacità di attrazione anche dei musei cosiddetti minori. La capacità dei francesi di vestire le infrastrutture cultuali con mostre ed esposizioni di grande risonanza, pertanto, ci lascia ancora una volta indietro.

Tab. 1

2005 N. musei statali Visitatori - media per museo Visitatori - media per museo per ora (secondo gli orari di apertura nazionali)
Italia 193 171.234 55
Francia 33 405.168 144
Spagna 151 212.736 68
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 2 - I grandi siti turistici nel 2005 …

  sito visitatori
Francia Tour Eiffel 6.428.441
Egitto Piramidi 5.475.000
Italia Colosseo 3.880.179
Spagna Sagrada Familia 2.206.661
Regno Unito Torre di Londra 2.000.000
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 3 - Le mostre nel 2006

  n.
Italia 76
Francia 150
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Infrastrutture e sport

Regge meglio il confronto internazionale sulle infrastrutture sportive, specie quelle della neve, dove la numerosità degli impianti e la loro portata si allinea con i nostri competitori d’oltralpe, realizzando un’offerta finale al turista economicamente anche più vantaggiosa.

Molto si può crescere, però, ad esempio, nel turismo del golf dove la crescita negli ultimi venti anni ha visto triplicare l’offerta strutturale (più che per i nostri competitors di prodotto) ma dove l’aumento della domanda, specie quella turistica, lascia ancora ampi spazi di gestione, vista la presenza consistente di turismo proprio dai mercati interessati al golf.

La necessità di gestione ambientale legata soprattutto ad alcuni prodotti turistici, mette il nostro paese in condizione di fare i conti con l’attività di depurazione delle acque reflue, che in alcune aree italiane a forte dedica turistica, specie nel sud Italia e nelle isole, necessita di una migliore organizzazione territoriale.

Tab. 4 - Una giornata sulla neve

  tariffe skipass
  impianti/funivie km di piste km piste da fondo giorni euro portata / persone per ora
Kitzbuel 53 145 53 6 150 n.d.
St.Moritz 56 350 180 6 189 65.000
Chamonix 47 155 45 5 180 60.000
Corvara – Alta Badia 52 130 30 6 170 77.800
Cortina 51 120 48 6 170 59.000
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 5 - Il turismo del golf

golfisti nel mondo 70.000.000
turisti del golf nel mondo 25.000.000
turisti internazionali del golf in Spagna 1.112.000
turisti internazionali del golf in Portogallo 1.089.000
turisti internazionali del golf in Italia 250.000
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 6 - I campi da golf in Europa e i golfisti

  n. campi (esclusi campi pratica) giocatori n. campi giocatori
  1985 2006 1985 2006 VAR. % 2006/1985 VAR. % 2006/1985
GERMANIA 190 658 67.332 506.746 246,3 76.913,1
FRANCIA 156 548 63.724 359.141 251,3 65.436,7
SPAGNA 84 297 29.521 267.122 253,6 89.840,1
ITALIA 61 238 18.000 81.100 290,2 33.975,6
PORTOGALLO 23 72 3.000 15.791 213,0 21.831,9
TOTALE EUROPA 2.914 6.052 1.312.032 3.958.965 107,7 65.315,8
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 7 - Impianti di depurazione delle acque reflue urbane in esercizio e Abitanti equivalenti serviti (Aes), 2005

  Numero Aes
ITALIA 15.623 69.228.977
Nord-ovest 5.672 18.116.387
Nord-est 3.924 15.773.421
Centro 2.977 13.621.776
Sud 2.245 15.631.102
Isole   805 6.086.291
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Infrastrutture e congressi

Il turismo congressuale rappresenta per l’Italia un settore in crescita sia per il numero degli incontri che dei partecipanti. Il nodo infrastrutturale però viene alla luce nel confronto relativo ai contenitori congressuali che in Italia risultano sbilanciati verso dimensioni sicuramente versatili come quelli alberghieri, ma piccoli e spesso poco specializzati a scapito della presenza di veri e propri centri congressi.

Ma non è tanto sulla numerosità dei centri che l’Italia soffre il confronto, quanto sulla capacità in termini di posti, cedendo il passo a paesi come il Regno Unito, l’Austria e la Francia.

Tab. 8 - I centri congressi

  centri congressi totale posti media posti per centro
Regno Unito 14 79.000 5.643
Austria 32 85.000 2.656
Francia 119 127.000 1.067
Italia 100 40.000 400
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Infrastrutture e parchi a tema

L’offerta italiana di parchi divertimento è notoriamente scarsa, nonostante un trend nel lungo periodo decisamente positivo (+25%). Misurandoci con le grandi realtà mondiali, confrontando solo i top 25 parchi del mondo, siamo al nono posto, non solo dopo i leader statunitensi e giapponesi, ma anche dietro realtà relativamente piccole come la Germania e l’Olanda.

Tab. 9 - Visitatori dei Top 25 parchi per Paese

Paese Visitatori 2005 (milioni)
Stati Uniti 102,6
Giappone 33,0
Francia 10,2
Regno Unito 6,0
Cina 4,0
Germania 3,9
Canada 3,7
Olanda 3,3
Italia 3,0
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 10 - I 25 parchi gioco più visitati al mondo

    Milioni di visitatori Var.% 2005/1995
    2005 1995
1 Magic Kingdom (Orlando, Florida, United States) 16,2 12,9 +25,6
2 Disneyland(Anaheim, California, United States) 14,5 14,1 +2,8
3 Tokyo Disneyland (Urayasu, Chiba, Japan) 13,0 15,5 -16,1
4 Tokyo DisneySea (Urayasu, Chiba, Japan) 12,0    
5 Disneyland Paris (Cedex, Marne La Valle, France) 10,2 10,7 -4,7
6 Epcot (Orlando, Florida, United States) 9,9 10,7 -7,5
7 Disney-MGM Studios (Orlando, Florida, United States) 8,6 9,5 -9,5
8 Disney's Animal Kingdom (Orlando, Florida, United States) 8,2 6,0 +36,7
9 Universal Studios Japan (Osaka, Osaka, Japan) 8,0    
10 Universal Studios Florida (Orlando, Florida, United States) 6,1 8,0 -23,8
11 Blackpool Pleasure Beach (Blackpool, Lancashire, United Kingdom) 6,0 7,5 -20,0
12 Disney's California Adventure (Anaheim, California, United States) 5,8    
13 Islands of Adventure (Orlando, Florida, United States) 5,8 3,4 +70,6
14 SeaWorld Orlando (Orlando, Florida, United States) 5,6 5,0 +13,1
15 Universal Studios Hollywood (Universal City, California, United States) 4,7 8,0 -41,3
16 Busch Gardens Africa (Tampa, Florida, United States) 4,3 3,8 +13,2
17 Ocean Park (Hong Kong, Hong Kong, China) 4,0 3,7 +8,1
18 Europa Park (Rust, Baden Wuerttemberg, Germany) 3,9 2,5 +56,0
19 Paramount Canada's Wonderland (Vaughan, Ontario, Canada) 3,7 2,9 +28,9
20 Knott's Berry Farm (Buena Park, California, United States) 3,6 3,4 +5,9
21 Paramount's Kings Island (Kings Mill, Ohio, United States) 3,3 3,5 -4,9
22 Efteling (Kaatsheuvel, Noord-Brabant, Netherlands) 3,3 3,0 +10,0
23 Cedar Point (Sandusky, Ohio, United States) 3,1 3,5 -11,4
24 Gardaland (Verona, Italy) 3,0 2,4 +25,0
25 Six Flags Great America (Gurnee, Illinois, United States) 2,9 3,0 -3,3
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Infrastrutture e turismo nautico

In Italia sono cresciuti nel decennio sia il numero dei porti e dei porti turistici che la loro capacità in posti barca. Nonostante ciò, per una penisola, il rapporto tra km di costa e numero dei posti barca non ci vede leader del Mediterraneo dove la Francia, al contrario, ha sviluppato infrastrutture dedite al settore che lasciano indietro tutti i paesi. Eppure da e per i nostri porti viaggiano circa 83 milioni di passeggeri, 5 volte più che in Spagna (15 milioni). Croazia e Turchia lanciano le sfide del futuro della portualità turistica.

Tab. 11 - Porti ed infrastrutture portuali (accosti) in Italia – Anni 1998-2003

  1998 2000 2002 2003
Porti 145 146 146 156
VAR. % 2003/1998       7,6
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 12 - N. posti barca in Italia

1998 94.532
2004 136.011
VAR. % 43,9
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 13 - I porti turistici

  posti barca x km di costa N. Porti turistici N. posti barca km di costa
Francia 50,8 370 165.000 3.247
Italia 15,5 214 116.873 7.525
Turchia 0,6 17 5.284 8.330
Croazia 2,6 12 4.638 1.777
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Infrastrutture e mobilità autostradale

Le infrastrutture per le grandi percorrenze in autostrada dagli anni ’70 ad oggi indicano una crescita della rete del +67%, ma negli stessi anni la rete europea è cresciuta in km di autostrada del +231%. Il confronto diretto ci vede dietro la Francia e la Spagna non solo purtroppo in quantità infrastrutturale. Infatti, i servizi presenti sulla rete autostradale ad esempio le aree di sosta e di servizio ci vedono dietro la Francia, nonostante la maggiore frequentazione turistica delle autostrade in Italia. Un ulteriore disomogeneità è data dalla ripartizione dei servizi nelle regioni italiane, con uno sbilanciamento netto a favore delle aree del nord Italia ed una carenza rilevata in quelle del sud, proprio cioè dove la frequentazione turistica delle autostrade è maggiormente rilevante.

Tab. 14 - La crescita delle rete in Italia e in Europa dagli anni '70 ad oggi

  Europa Italia
1970 20.307 3.913
2005 67.192 6.542
Var. % 230,9 67,2
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 15 - Estensione della rete autostradale in Europa (dati espressi in Km)

  Europa UE Italia Spagna Francia
1998 54.280 46.504 6444 6651 9214
2005 67.192 60.472 6542 9804 8233
Var.% 2005/1998 +23,8 +30,0 +1,5 +47,4 -0,1
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 16 - Confronto rete autostradale e servizi Italia – Francia

  km autostrada totale aree sosta e servizio km serviti da 1 area riposo/servizio veicoli per km (miliardi) turista per km (l'anno) % utilizzo strade su tot vacanzieri domestici totale vacanzieri turismo domestico su strada (milioni)
Italia 6542 640 10 78 4.574 85 30
Francia 8233 970 8 77 2.827 83 23
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 16 - Distribuzione della rete autostradale e dei servizi per macro-area italiana

  km rete totale aree servizio % aree servizio Info point % Info point servizi disabili % servizi disabili motel % motel camper services % camper services
Italia nord 3368 229 55,2 17 70,8 20 10,3 11 55,0 49 59,8
Italia centro 1117 82 19,8 5 20,8 81 41,8 6 30,0 15 18,3
Italia Sud 2058 104 25,1 2 8,3 93 47,9 3 15,0 18 22,0
Totale Italia 6542 415 100,0 24 100,0 194 100,0 20 100,0 82 100,0
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Infrastrutture e mobilità ferroviaria

In Italia dagli anni ’60 la rete ferroviaria è diminuita per la dismissione di tratte nonostante un incremento relativo del numero dei viaggiatori. La rete ferroviaria francese a confronto risulta doppiare quella italiana, non solo per estensione ma anche per il maggior sviluppo tecnologico legato all’Alta Velocità. Per una tratta di circa 500 km in Francia ed in Italia, da noi si impiega 3 volte tanto anche in alta velocità.

Tab. 17 - Confronto rete ferroviaria Francia, Italia, Spagna

  KM della rete milioni di passeggeri passeggeri per km di rete
Francia 30.990 944 30.461
Italia 15.974 708 44.322
Spagna 12.790 684 53.479
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 18 - Confronto rete Alta Velocità Francia e Italia

  KM della rete
Francia 1.540
Italia 590
Distanze in Alta Velocità km ore di percorrenza
Paris-Lyon 470 1,55
Roma-Milano 574 4,50
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Infrastrutture e mobilità aerea

Dagli anni ’30 ad oggi in Italia il numero degli aeroporti è cresciuto del +63%, passando da 30 a 49. Dagli anni ’60 il numero dei passeggeri si è moltiplicato di oltre 35 volte ed il numero degli aeromobili di quasi 9. Ma se si confrontano i cieli delle capitali italiane, francesi e spagnole le compagnie che hanno scelto di solcare quelli stranieri sono maggiori. Sarà perché per un utilizzo turistico sono molte le variabili che concorrono nella scelta di una destinazione specie se si tratta di vacanze da week-end, come quella legata alla velocità degli spostamenti per il centro città. Ed ecco che nonostante siamo tra i più veloci nel rapporto tra distanza in km e tempi di percorrenza, è però vero che si impiega meno a raggiungere Amsterdam, Londra o Parigi che non Roma.

Tab. 19 - Numero aerei-passeggeri in arrivo e in partenza 1960-2004 (Totale)

  aerei (numero) passeggeri
1960 147.087 2.910.804
1970 431.103 15.963.294
1980 403.659 26.175.554
2000 1.210.000 89.966.000
2004 1.263.811 106.532.169
var. % 2004/1960 759,2 3.559,9
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 20 - Le compagnie aeree nel 2006

Compagnie che volano sui cieli di
MADRID 93
PARIGI 91
ROMA 77
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

Tab. 21 - I tempi di percorrenza dall'aeroporto al centro città

    tempo minimo percorrenza aeroporto centro città (in minuti) minuti/km
  km aeroporto-centro città 2006 1977 2006 1977
Leonardo da Vinci – Roma 35 35 80 1,0 2,3
Orly – Paris 18 30 50 1,7 2,8
Heathrow – London 24 20 65 0,8 2,7
Amsterdaam 13 15 65 1,2 5,0
J.F.Kennedy – New York 27 75 95 2,7 3,5
Fonte: elaborazione Isnart su fonti varie

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